“Ricercatrice visiva” come si definisce l’artista stessa, Carla Bordini Bellandi (Milano, 1962) è sempre alla ricerca di storie che attraverso luce, forma e colore, si materializzino dentro lo spazio di un rettangolo di carta. Dai primi scatti realizzati con una Ferrania tascabile a quelli più attuali dove è escluso però l’uso della postproduzione, il percorso di ricerca è stato lungo e paziente. Nei circa 40 anni di raccolta visiva e fotografica, sono decine di migliaia le immagini che ora compongono il suo bagaglio artistico, fatto di uno studio del colore anzitutto, elemento questo, sempre al centro del suo lavoro.
Il corpus di 10 opere visibili dall’8 al 12 novembre presso lo spazio milanese di via Mahon, costituiscono gli ultimi esiti della sua produzione. Suddivisi in una serie di pannelli (alcuni a 6, altri a 3) sono da considerarsi in un’unica visione, perché nell’intento di Carla, con diversi scatti o sezioni di immagine, si può raccontare un'unica storia. Esperta di colore, inventa, ispira proposte e combinazioni cromatiche anche in ambito tessile e del mondo della moda. Con uno studio approfondito e attraverso l’analisi delle immagini, indaga l’origine del formarsi e dell’evolversi delle tendenze socioculturali più contemporanee.
La mostra Enchanted Nature raccoglie le immagini di una natura lontana dal reale, grafica e bidimensionale, nelle quali l’impressione soggettiva supera l’intento descrittivo e va oltre, alla ricerca di una forma estetica che ne rappresenti l’essenza: è un paesaggio ancora maestoso, misterioso, che affascina e stupisce. Collocate al di fuori dello spazio e del tempo, poetiche e astratte, mai aiutate da interventi formali sull’immagine, varie visioni convivono in ogni opera per meglio raccontare universi potenti e luminosi ma nel contempo - per contrasto - segreti, essenziali, superbi di fronte alla minaccia dei cambiamenti climatici.
Le forme accennate, il “vuoto” e l’uso antinaturalistico del colore, in questo caso per sottrazione, si ispirano alla fotografia giapponese di fine Ottocento.
L’esposizione è la fase iniziale di un progetto di salvaguardia - insieme leggero e provocatorio - all’interno del quale non si grida allo scandalo per la mancata tutela dell’ambiente ma lo si sussurra, comunicando attraverso 10 storie la profonda malinconia per uno stato ambientale che non tornerà. È un’esortazione forte e silenziosa ad agire, affinché la poesia della natura non si perda per sempre, perciò l’esposizione vuole essere la prima tappa di un percorso itinerante a testimonianza della necessità impellente di azioni concrete per salvare il pianeta.
Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca.
Alla fiera partecipano ogni anno quasi duecento gallerie da tutto il mondo. In aggiunta all’esposizione fieristica, Artissima si compone di tre sezioni artistiche dirette da board di curatori e direttori di musei internazionali, dedicate agli artisti emergenti, alla performance e alla riscoperta dei grandi pionieri dell’arte contemporanea.
Artissima is Italy’s most important contemporary art fair. Since its establishment in 1994, it has combined the presence of an international market with a focus on experimentation and research.
Nearly two hundred galleries from around the world participate every year. In addition to the fair, Artissima is also composed of three art sections, headed by a board of international curators and museum directors, devoted to emerging artists, performances and rediscovering the great pioneers of contemporary art.
La Fusion Art Gallery presenta FROM OUTER SPACE, mostra personale di Laurina Paperinacurata da Alfredo Sigolo. La mostra rientra nel circuito off di NEsxT Independent Art Network e fa parte di COLLA la nuova piattaforma delle gallerie torinesi. L’inaugurazione coincide con la notte delle arti contemporanee a cura di sistema Arte Contemporanea – ContemporaryArt Torino Piemonte.
(Di)dietrologia a proposito di Laurina Paperina
di Alfredo Sigolo
Nel campo delle comunicazioni, le cartoline illustrate sono un raro caso di sopravvivenza di un supporto analogico alla rivoluzione digitale. E, per un verso quasi antitetico, si potrebbe dire che la cartolina abbia costituito una sorta di precursore dei moderni social media; mentre infatti questi ultimi si caratterizzano per la diffusione di messaggi individuali tramite uno spazio condiviso, la cartolina illustrata nasce per diffondere uno spazio condiviso tramite messaggi individuali.
Lo spazio condiviso contenente l’illustrazione nel recto delle cartoline ha reso popolare i luoghi raffigurati grazie alla produzione seriale di un supporto destinato ad inviare messaggi e saluti ai propri cari. Attraverso la formula “Gruss aus…” (“Saluti da…”), a partire dall’’800 in area germanica e via via ovunque nel corso del ‘900, grazie alla diffusione della fotografia, si fissano le immagini archetipiche di paesi, scorci, monumenti e paesaggi fino ad allora sconosciuti ai più.
L’intervento sulle cartoline è un lavoro che accompagna da sempre Laurina Paperina (Rovereto, 1980) ma per la prima volta che viene presentato in modo organico. Per gli intenti di fascinazione e di suggestione, ma anche per la connotazione stereotipica, la cartolina è un oggetto profondamente pop, ambito nel quale si iscrive la ricerca dell’artista.
La cultura di massa e la società consumistica che hanno alimentato la corrente della Pop Art negli anni ‘50 e ‘60 hanno, nel corso dei decenni, cambiato pelle, si sono evoluti diventando fenomeno globale, ma sono tutt’oggi contesto vivo e reale, il cui linguaggio, nel bene e nel male, costituisce una koinè nella quale riconoscersi universalmente.
Il disegno è alla base della ricerca di Laurina Paperina, indipendentemente dal fatto che le sue opere si mostrino nella veste di dipinto, video, scultura o installazione; lo è perché il disegno, si guardi alle pitture rupestri preistoriche o alle prime espressioni in età infantile, è il mezzo più immediato e naturale con il quale l’uomo rappresenta e descrive il mondo che lo circonda.
L’ironia che connota il lavoro di Laurina Paperina si sposa con una tecnica facile e veloce, fatta a bell’apposta per una comunicazione tanto immediata quanto efficace. Niente messaggi nascosti, niente retropensieri o concetti inespressi tra le righe, tutto è reso nella piena banalità corrosiva, tutto si svolge sul piano bidimensionale del foglio, non c’è niente “dietro l’immagine” di Federico Zeri e quella Magritte “c’est une pipe” e niente altro.
Tutto qui? Non proprio. Perché il vero obiettivo di Laurina è la demitizzazione, la desacralizzazione e la demolizione del mito, si tratti di una rock star o di un maestro dell’arte contemporanea, che si attua con strumenti come l’horror vacui, l’appropriazione, l’iperbole, ma soprattutto con una tecnica che potremmo chiamare “riduzionismo” (reductio ad unum), che consiste nel ricondurre ad uno stesso piano concettuale elementi culturali alti e bassi, contaminare messaggi universali e stereotipi della cultura di massa con le proprie esperienze autobiografiche, in una sorta di sgangherato e compresso melting pot.
From Outer Space certifica lo “spostamento” dell’oggetto-cartolina dall’ambito pop vintage a quello ultrapop dell’universo fumettistico di Laurina Paperina; il titolo cita Plan 9 from Outer Space, un B movie horror fantascientifico del 1959, famoso per due ragioni: l’essere l’opera più nota del suo autore e regista, il controverso Edward D. Wood Jr., e l’essere ritenuto convenzionalmente, a seguito delle stroncature ricevute dai critici, il più brutto film di tutti i tempi.
In mostra anche una selezione di cartoons, opere video tra le quali spiccano quelli della serie How to kill the artists, una quasi-storia dell’arte contemporanea visionaria, nella quale i più noti artisti della contemporaneità restano vittime delle loro stesse opere.
Laurina Paperina può a buon diritto rappresentare la disillusione e il disagio di una generazione, quella dei cosiddetti “losers” che, a cavallo del millennio, hanno manifestato il proprio rifiuto della cultura mainstream rivolgendo il proprio interesse a forme di espressione alternativa, dallo skating alla street art alla musica underground.
Anche per questo, la mostra personale torinese di Laurina è l’occasione per gettare uno sguardo retrospettivo al lavoro di un’artista che, muovendo da un contesto border line, ha saputo, con grande impegno e assecondando il proprio naturale talento, ottenere seguito e consensi sia in Italia che all’estero.
Bio
Laurina Paperina è nata a Rovereto nel 1980.
Vive e lavora tra Rovereto e Duckland, un piccolo villaggio nell’Universo.
Ha studiato presso l’Istituto d’Arte di Rovereto e si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Verona.
Ha partecipato a numerose mostre collettive presso musei e sedi istituzionali internazionali, tra cui: Triennale e Palazzo della Permanente di Milano, MART di Rovereto, MADRE di Napoli, Kunst Arte di Merano, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, École Supérieure des Beaux-Arts di Nimes, FRAC Languedoc Roussillon di Montpellier, IAC Villeurbanne Rhone-Alpes, Biennale de Lyon, Kunsthaus di Essen, Schaufler Foundation di Sindelfingen, Stadtgalerie Kiel, NKV di Wiesbaden, The Royal Standard, Liverpool Biennial, Janco Dada Museum di Haifa, Elisabeth Foundation for the Arts di New York, J.M. Kohler Art Center di Sheboygan, The Pacific Design Center di Los Angeles
Sue recenti mostre personali si sono tenute presso: Galeria Ferran Cano di Palma di Maiorca (2013), Fouladi Projects di San Francisco (2014); Museo Carlo Zauli e Museo Civico di Scienze Naturali, Faenza (2015), galleria Mazel di Bruxelles (2016) e Studio d’Arte Raffaelli di Trento (2016).
Laurina Paperina ha partecipato a numerosi progetti di residenza, concorsi e fiere internazionali.
Nel 2013 è stata selezionata tra i finalisti del 14° Premio Cairo e nel 2014 è stata selezionata per la VI° edizione del Premio Fondazione VAF. Nel 2015 è stata invitata ad un incontro pubblico presso il College for Creative Studies di Detroit (Usa) e nel 2016 ha realizzato “Wall Of Fame”, installazione per Pitti Uomo in collaborazione con Rolling Stone Magazine. E’ stata selezionata per customizzare le livree dello Sky Racing Team VR46 per il Moto Gp di Misano e parteciperà a “My Hero! Contemporary Art & Superhero Action", mostra itinerante in musei e centri d’arte degli Stati Uniti.
In collaborazione con Fusion Project, Edizioni Inaudite, COLLA/To contemporary art network e
NEsxT / Independent Art Network
Mostra
Titolo: FROM OUTER SPACE
Artista: Laurina Paperina
Date: 5 novembre – 3 dicembre 2016
Luogo: Piazza Peyron, 9g, 10143 Torino
A cura di: Alfredo Sigolo
Inaugurazione: sabato 5 novembre 2016
Ingresso libero
Orari di apertura: dal giovedì al sabato, dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento
"Ri-Costruzione e Ri-Creazione in dodici scatti d’autore"
Il progetto nasce dall’esigenza di contribuire in modo concreto e fortemente simbolico alla ricostruzione dei paesi che il 24 agosto sono stati vittime del terremoto.
L’idea inizialmente è partita pensando ad una raccolta di viveri di prima necessità, ma in seguito, riflettendo sulle modalità da applicare per ottenere il successo di questa operazione e soprattutto ascoltando le dichiarazioni della popolazione locale che sta chiedendo insistentemente di ricostruire i paesi e le case andate distrutte, abbiamo maturato un’opzione alternativa: quella di raccogliere non viveri, ma fondi da inviare direttamente a sindaci o ad associazioni onlus saltando gli anelli burocratici e i filtri.
Raccogliere aiuti in termini di denaro contante senza proporre in cambio un prodotto dal valore concreto e simbolico, avrebbe potuto però avere molto il sapore della questua, aggiungendo al dolore e allo strazio di coloro che hanno perso affetti, lavoro, sicurezza, case anche l’umiliazione per tale azione.
Riflettendo a lungo su questi elementi è nata l’idea di CREARE un “prodotto“ attraverso un canale che riteniamo altamente significativo e fondamentale per l’esistenza dell’Umanità: quello dell’Arte e della Creatività.
“Creare” è stata la parola ripetuta come un mantra e su cui si è lavorato per cercare la soluzione.
Questa piccola, fortissima parola ha condotto lentamente verso coloro che nella loro vita hanno fatto di “Creare” il verbo principale coniugandolo in vari tempi e accompagnandolo ad un altro verbo: “Ricreare” parola di per sé duplice.
In questo progetto infatti si parte da un “originale” in senso tradizionale del termine per giungere ad un “nuovo originale” reso tale da ricreazioni, citazioni e contaminazioni.
La scelta di individuare DONNE come comunicatrici espressive di creatività per dare forma al “prodotto” è nata dalla peculiarità che contraddistingue il genere femminile: la capacità innata di usare la fantasia nel creare e ricreare. Sono molte le donne creative della nostra terra alle quali abbiamo pensato e che abbiamo contattato per capire quale fosse la loro disponibilità a farsi portavoce di un progetto per la raccolta fondi.
La risposta è stata unanime soprattutto quando abbiamo comunicato loro l’idea del progetto.
Il prodotto a cui si è pensato è il calendario, un oggetto che ci accompagna per un intero anno, che consultiamo quotidianamente e che ogni giorno ci ricorda il tempo che passa.
Quando il calendario esibisce immagini di bellezza, si propone anche come elemento decorativo e di conoscenza e non solo come muto osservatore delle nostre giornate.
Arte, Bellezza, Donne: come mettere insieme questi elementi e tradurli in qualcosa di concreto? L’Arte e le donne sono state il collante con cui piano piano il progetto ha preso corpo.
Dodici donne per dodici mesi era già Bellezza, ma non sufficiente a creare un prodotto che avesse in sé la metafora della RI-COSTRUZIONE / RI-CREAZIONE.
Pensando all’Arte e ai bellissimi ritratti di signore che artisti famosi hanno realizzato nei secoli, l’idea si è fatta sempre più audace e chiara, perché non fare rivivere i ritratti del passato alle donne di oggi?
L’Arte assume in questo modo le sembianze di un organismo vivo, pulsante e funzionale ad un progetto importante, celebri opere, rilette ed interpretate, diventano un ponte tra ieri e il presente, ma soprattutto testimoniano la possibilità di poter ricreare la Bellezza di un tempo anche se contestualizzata ad oggi. Nulla può essere uguale a ciò che è stato, ma questo non esclude la possibilità di RICOSTRUIRE.
Naturalmente oltre alla disponibilità di dodici signore è stata chiesta quella di altrettanti brillanti fotografi i quali, attraverso la macchina fotografica e la creatività che li contraddistingue, daranno una nuova ed originale lettura di ciò che è già stato. Costumista , truccatrice e hair stylist supporteranno con la loro professionalità il compito dei fotografi e delle interpreti nel ri-creare una nuova bellezza riferendosi al passato. Tutti coloro che partecipano a questo progetto di solidarietà offrono la loro professionalità in modo assolutamente gratuito.
LE INTERPRETI Le dodici donne che contribuiranno alla realizzazione del calendario sono tutte professioniste nel loro settore, di seguito in ordine alfabetico : Claudia Attimonelli ricercatrice all’Università “Aldo Moro” di Bari dove insegna Cinema, Fotografia e Televisione e Semiologia del cinema e degli audiovisivi.
Le sue ricerche si disseminano tra arte, moda, corporeità e media e collabora come curatrice con gallerie e teatri.
Esposizioni curate di recente: Nousautres di K. Andersen, Le re/citazioni di Madame (con V. Susca) a Traffic Gallery, Casa di Bambola di AzusaItagaki (Fabrica Fluxus). Tra le sue pubblicazioni: Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne (2016), To be continued (2011); Underground Zone. Dandy, punk, beautiful people (2011); Little Miss. L’erotizzazione del corpo delle bambine (2009); Techno. Ritmi afrofuturisti (2008). È l’autrice del libro fotografico Le Vergini (con Corpicrudi, 2011).
Fondatrice e direttrice artistica di ResExtensa, compagnia riconosciuta dal Ministero delle Attività e dei Beni Culturali, aggiudicataria del progetto produzione Archeo.S 2012, unica compagnia di danza capofila di una residenza nel progetto Teatri Abitati, 2010-2012 e 2012-2014. Elisa Barucchieri è direttrice artistica del progetto Teatri Abitati di ResExtensa.
Tiene e ha tenuto laboratori di danza e handicap per ASL Bari, Teatro Kismet, Bari, Comune di Gioia del Colle (BA), Comune di Monopoli (BA). Collabora con Unità C1, Studio Festi, BalichWS e Fura dels Baus come danzatrice, terra e aerea, e coreografa per lavori di gruppo e per i solisti. Spettacoli in Kenya, Cina, Turchia, Brasile, Inghilterra, Spagna, Russia, Stati Uniti, Italia. È nominata coreografa e direttrice per la danza aerea per il Corteo Storico di San Nicola, 2016, Bari.
Nole Bizè nata a Bari, brillante performer multimediale.
Ha lavorato in teatro come attrice, autrice, regista e designer, Cartoonist, dialoghista, illustratrice, autrice radiofonica e televisiva e video maker.
Attualmente cura gli allestimenti scenici e video di telling stories sulla musica e sul costume. Ironica, sagace, dotata di un raro senso dell’umorismo e di una fantasia senza limiti è una creativa come poche. Barbara de Palma ama definirsi simpaticamente una teatrante impunita.
E’ entrata nel mondo del teatro nel 1994, fondando il Teatro Osservatorio, con il quale ha lavorato per molti anni, mettendo in scena una decina di spettacoli.
Da tre anni ha fondato insieme a Mariella Soldo, regista e drammaturga di origini lucane, la Compagnia Notterrante, che si occupa prevalentemente di nuova drammaturgia e di contaminazioni artistiche anche provenienti da altre culture, con particolare riferimento a quella giapponese.
Giusy Frallonardo attrice, regista, autrice e conduttrice televisiva.
Muove i primi passi nel Gruppo Abeliano di Bari con Vito Signorile, si diploma alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman e si laurea in Storia del teatro con Franco Ruffini.
Lavora in teatro, tra gli altri, con Marco Baliani, Michele Mirabella e Ruggero Cappuccio. Vince il festival di Mostar con BerlinBabylon di Sonia Antinori e quello di Elce con Ista Laus Pro Nativitate et Passione Domini di Nanni Garella. Sul grande schermo è diretta da Marco Bellocchio, Cristina Comencini, Edoardo Winspeare, Giovanni Albanese. Prende parte a numerose fiction Rai in ruoli di comprimario o protagonista, tra cui Raccontami, Terapia d’Urgenza e La Dama Velata.
La sua grande passione per la Divina Commedia si manifesta nel primo spettacolo stanziale di Puglia: Hell in the Cave nelle Grotte di Castellana, che la vede tra gli ideatori e gli interpreti e che è in scena per il quinto anno consecutivo.
Attualmente è anche impegnata negli spettacoli Morsi d’Amore, favola in versi musica e danza per un mondo di cartapesta con la regia di Enrico Romita e “Mi chiamano Frou Frou” di Maria Grazia Pani.
Rossella Malfa imprenditrice e titolare del Caffè dei Cento Passi , una caffetteria, libreria, sala tè e soprattutto un presidio antimafia non soltanto in memoria di Peppino Impastato, ma anche di Bellezza.
Perché la Bellezza nasce dall’Amore e dall’Amore nasce la Giustizia per sé e per coloro che hanno deciso di permettere alla propria coscienza di guidare pensieri ed azioni scevri da ogni discriminazione e corruzione.
In un paese che sopravvive con l’esempio di pochi eroi, la vera rivoluzione è che tutti, ciascuno nel suo piccolo, abbiano il coraggio di raccoglierne il messaggio e portarlo lontano verso un futuro di libertà, speranza, cambiamento e libero dalle mafie e soprattutto dall’unico vero cancro che si possa definire tale: la rassegnazione.
Il Caffè dei Cento Passi traduce tutto questo nell’accoglienza ai clienti e nel selezionare con cura i fornitori, rifiutando con coraggio i facili aiuti che sono sempre l’anticamera del rapporto mafioso e corrotto.
Mariella Lippo impegnata da anni nella diffusione e promozione della Cultura opera in questo ambito attraverso l’organizzazione di un importante Premio Letterario e in diversi eventi teatrali. Direttore artistico di piccole rassegne, conduce interviste e presenta protagonisti ed interpreti per il Teatro Pubblico Pugliese.
Collabora con il Comune per l’organizzazione di eventi culturali. Mossa da passione per il Teatro crede nella sua importanza e validità educativa e didattica.
Franca Mazzei si definisce astrologa vegetariana e ribelle di sinistra, si occupa in particolare di affettività e comunicazione.
Laureata in lingue con una tesi in filosofia del linguaggio, ha insegnato per qualche tempo, poi è approdata alla Rai regionale come programmista regista.
Da anni il suo oroscopo va in onda ogni mattina su Radionorba e Telenorba.
Collabora col mensile Astra, organizza congressi e seminari di astrologia in varie città italiane, nel 2012 ha pubblicato per Sonzogno il libro sugli archetipi del femminile Va’ dove ti porta Venere. Scrive racconti e in passato anche commedie teatrali.
Ha appena terminato un master triennale di counseling e non esclude in futuro di fare l’astronauta o la pattinatrice.
Le piace leggere, scrivere, parlare (lei dice: anche troppo), ridere, viaggiare, andare al mare, impigrirsi, amoreggiare con gatti e cani, schivare luoghi comuni, battersi per le cose in cui crede.
Maria Passaro Già socia del Teatro Osservatorio, dove ha frequentato il laboratorio teatrale condotto da Anna De Palma, è poi stata socia effettiva della Compagnia Dautore dove ha conseguito l’attestato di recitazione del corso “Recita e Vivi” guidato da Roberto Petruzzelli.
Attiva nel mondo della cultura e della diffusione teatrale, ha fatto parte del Comitato Organizzatore del Premio Letterario Osservatorio, per poi organizzare e presentare insieme alla collega Mariella Lippo il Premio Letterario Fortuna Dautore.Ha al suo attivo alcune partecipazioni in corti teatrali e televisivi, nonché l‘esperienza di figurante nella Boheme di Ivan Stefanutti nel Teatro Petruzzelli. Ha condotto l’Almanacco, rubrica di diffusione teatrale, nell’ambito della trasmissione tv “Osservatorio Teatro” andata in onda prima su Delta Tv e poi su Telebari. Con la sua nuova associazione Artemisia, di cui è Presidente, insieme a Mariella Lippo, Direttore Artistico di Artemisia, cura ed organizza rassegne teatrali, il Premio Letterario Fortuna, nonché iniziative ed eventi sempre con lo scopo di diffondere a piene mani entusiasmo culturale .
Inizia la sua carriera artistica nel 1975, con la Compagnia teatrale Anonima G.R. dalla quale, pur avendo avuto percorsi personali nel teatro, nel cinema e nella televisione, non si è mai separata. Nelle oltre 60 produzioni teatrali in cui è stata protagonista, ha dato vita a tantissime brillanti caratterizzazioni comiche di diversi personaggi femminili interpretandone con arguzia e ironia le molteplici sfaccettature.
Florisa Sciannamea docente di Storia dell’Arte e del Costume.
Insegna “Collezioni ” al corso di “Stilisti e Creatori di Fashion” presso l’Istituto Moda e Design Victoria Academy a Bari dopo una lunga esperienza maturata sia nella scuola pubblica che presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie della Moda dell’Università “Aldo Moro“ a Bari/Taranto fino alla definitiva chiusura della stessa.
Scenografa, fashion designer, scrittrice, ma preferisce essere definita “Raccontastorie capovolta” ed illustratrice. Versatile e creativa organizza eventi e sfilate di moda. Deve ancora decidere cosa farà da grande. Mariella Soldo è drammaturga e regista teatrale.
Ha seguito un corso di regia con Maurizio Ciccolella presso Talia- Scuola d’Arte Drammatica al Nuovo Abeliano di Bari. Ha partecipato al corso di approfondimento “Teatro Utile”con Renato Gabrielli dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Ha fatto esperienze di traduzione collettiva per il teatro nell’ambito del progetto TERI promosso dall’Ambasciata di Francia a Roma, dall’Università Aldo Moro di Bari, dall’Alliance Francais e dal teatro Kismet. Allieva di Jurij Alschitz ha seguito stage di drammaturgia con Giuseppe Manfridi e di regia con Leo Muscato. Dopo anni di ricerca e di studio fonda con Barbara De Palma nel 2013 la Compagnia Teatrale Notterrante. Gestisce a Bari lo spazio teatrale Teatratelier. Tiene corsi di teatro e drammaturgia in Puglia e Basilicata e seminari sulla poesia giapponese e il teatro orientale. Collabora con scuole , università, associazioni ed enti antistigma
FOTOGRAFIA
Gli scatti fotografici saranno effettuati presso la Galleria d’Arte BLUoRG via Celentano 92/94 Bari che ci viene gentilmente e generosamente messa a disposizione per questo importante progetto dal critico teatrale prof. Pasquale Bellini
I fotografi professionisti, in ordine alfabetico:
Enzo Catalano non è mai stata sua intenzione essere “etichettato” come un fotografo tradizionale, che tenta di descrivere ciò che per molti di noi è un territorio scontato o sconosciuto.
Il suo bigliettino da vista prelude la sua natura : “Testimonianze e visioni nel nostro tempo”, non a caso il suo poliedrico archivio fotografico, infatti, ha l’intenzione di comunicare emozioni e non di presentare semplici luoghi. La costante preoccupazione di Catalano è la sfumatura: il gesto o il particolare che definisce ciascun soggetto e lo stato d’animo che gli appartiene, scoperti attraverso un processo che implica una comunione col soggetto stesso. Vincenzo Catalano è nato a Bari il 14 settembre 1955. Ha iniziato a fotografare da professionista negli anni 90, dopo aver maturato il suo talento creativo attraverso diverse collaborazioni artistiche, a partire da quella con Aligi Sassù. Fotografare è la sua passione anche se ne fa un’attività professionale. Usa le foto nella sua originalità di reportage per fare mostre e pubblicare libri. San Nicola Patrono di Bari è una delle principali fonti d’ispirazione delle sue foto-arte a cui ha dedicato una collana di pubblicazioni per le quali usa ormai come marchio e logo: Ex Oriente Lumen – Nicolaus – Liturgia Fides et Caritas. Già fotografo professionista NPS NIKON n. card 7880/2012 e Visual TAU n. card 6989/2012
Letizia Gatti è nata a Santeramo in Colle, vive e lavora a Bari.
Si avvicina a pittura e scultura nel 2008, a seguito di un incontro con il Maestro d’Arte Massimo Nardi, con il quale inizia una collaborazione artistica ne “Il sito dell’Arte” (portale di arte e cultura), divenendone di lì a poco la photoreporter. In tutte le sue espressioni artistiche, si denota una profonda riflessione sull’essere umano sia come soggetto a sé stante, contenitore di profonde emozioni, sia come soggetto in continua relazione con il mondo esterno.Predilige il ritratto, attraverso il quale indaga sul pensiero umano, mondo immaginario di difficile comprensione, ma di facile percezione agli occhi altrui.
Ha partecipato a diverse mostre collettive e rassegne d’Arte Contemporanea. E’ stata la Fotografa Ufficiale di diversi eventi artistici internazionali È recensita su cataloghi d’arte e riviste specializzate.
Gennaro Guida scrivono di lui: “La passione per la fotografia, per il teatro, per la danza, per l’arte e le cose belle, quelle che ti stringono lo stomaco e ti fanno scendere una lacrima, o quelle che ti abbracciano il cuore e ti fanno sorridere, che lasciano un segno… sempre.
Genny Guida è un fotografo “solo” un fotografo, un artista che cerca di dare anima ai suoi scatti, vita immortale al volto, una storia ad ogni sguardo… solo immagine e poesia…”. Teresa Imbriani dal 2001 al 2013 organizzatrice e curatrice della mostra fotografica e calendario ‘Vista dal Basso – Bari fotoraccontata dai bambini’.
Socia fondatrice dell’associazione Fotografi di Strada, Bari. Personale ‘senzadistanza’ nella galleria Museo Nuova Era di Bari (febbraio 2014). Personale ‘senzadistanza’ , curata da Carlo Garzia, nella galleria Gallerati di Roma (marzo 2015). Collettiva ‘Other identity Altre forme di identità culturali e pubbliche’ – Genova, Palazzo della Mercanzia (febbraio 2016).
Massimo Maggipinto classe 1981 aka Maypainted, ha iniziato a fotografare in digitale con una Reflexdal 1999.
Ha seguito corsi della Canon Accademy, sperimentando diverse tecniche fotografiche e attrezzature.
Pur dedicandosi alla fotografia di eventi e reportage su commissione per sfilate di moda, locali notturni e book fotografici, ha da tempo optato per scenari architettonici, macro fotografia e il ritratto, il nudo artistico, e still life.
Attualmente opera esclusivamente con un 50 mm per simulare il campo visivo di un occhio umano, adottando una mirrorless.
Maniaco della perfezione e poco incline alle distorsioni è portato a prediligere il ritratto, Giochi di luce naturale, ricerca di una precisa texture della pelle all’inseguimento, come nella pittura seicentesca, della luce del sole e del candore dell’incarnato.
Ha conseguito premi fotografici su piattaforme internazionali e le sue foto sono state pubblicate su Les Cahiers européens de l’Imaginaire (2012, 2015, 2016).
Vivian Maier è il suo modello ispiratore, con le sue focali fisse a 35 mm. Massimo Nardi artista poliedrico promotore di svariati progetti culturali ed artistici anche a favore della solidarietà, ha collaborato con autorevoli artisti internazionali. Curatore e protagonista di importanti mostre e progetti come per esempio “Mutamenti” divulgando la sensibilità verso il riciclo e per questo riceve il premio Ambiente 2008 fra i tanti collezionati nella lunga carriera. Fondatore e direttore del portale di Arte e Cultura “Il sito dell’Arte”. Pluripremiato per meriti artistici le sue numerose opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche, private ed ecclesiastiche in tutto il mondo. Cura la IV edizione di Apulia Land Art Festival 2016. E’ disponibile la sua monografia dal titolo “Cammino con la sfera” volume biografico. Il suo ultimo libro “Il sorriso nell’arte” è edito da Editore ActaMedica Edizioni.
Luca Molinari nasce come fotografo nel 1990 contagiato dalla passione di un commilitone già assistente di studio.
Inizia così il suo ricco percorso artistico dapprima come hobbista / fotoamatore e in seguito affiancando un professionista già affermato, acquisendo una padronanza dei mezzi e la capacità di gestire gli eventi commissionati.
Sviluppa uno stile proprio ispirandosi alla scuola australiana e americana, specializzandosi in foto wedding e ritrattistica e occupandosi anche di altri generi quali moda, food, eventi aziendali e vari. Grazie alle approfondite conoscenze informatiche ha acquisito una elevata padronanza di software professionali di fotoritocco e grafica come Photoshop che gli permette una necessaria manipolazione avanzata delle immagini che produce.
E’ presente come fotografo ufficiale in diverse importanti manifestazioni.
Vito Palmisani architetto, fotografo, teatrante, pubblicista. Ha lavorato per un breve periodo alla Rai come assistente costumista di Corrado Colbucci e come stilista per case di Alta Moda.L’amore per la fotografia lo porta ad occuparsi di reportage di vario genere. Eclettico e creativo è anche autore e regista teatrale.E’ membro del Direttivo delle Associazioni : ”Fotografi di strada (Bari)-Ruggiero DiTe Pa (Irsina –Matera)- Gli amici della Mediateca Pugliese (Bari)”.
Ogni giorno a caccia di eventi, città e paesi con la gente che li popola, armato di fotocamera e parole e a cavallo della fantasia per inseguire la Bellezza.
Presente con il suo Occhio curioso e la sua delicata sensibilità ad importanti manifestazioni.
Roberto Sibilano fotografo e scenografo, è nato a Bari il 22.01.1972 , vive e lavora a Modugno (Bari). Dopo il diploma di laurea e specializzazione conseguito con lode in Scienze e tecnologie delle arti figurative, spettacolo e moda, con tesi sperimentale in FOTOGRAFIA dal titolo “Manuale sulla riproduzione fotografica a scansione di un’ opera d’arte bidimensionale nello spettro del visibile, pubblicata dalla Nikon, frequenta stage e workshop tra Roma e Milano, dalle nuove tecniche di animazioni in 3D, al “Color management”. Oggi è consulente per la Regione Puglia nell’ambito della fotografia dei Beni Culturali (Digital Library) e della Sanità. Il fotografo pugliese ha partecipato a numerose mostre nazionali ed internazionali ricevendo prestigiosi riconoscimenti.
Giulio Spagone incline all’arte in tutte le sue molteplici sfumature usa la macchina fotografica per cercare di sentire il profumo della luce in qualsiasi situazione lo circondi.
Trova nella tecnica fotografica del “lightpainting” la propria dimensione, ma la sua continua ricerca lo porta a dialogare con altri linguaggi artistici.
Collabora con la compagnia di danza urbana “Baduclan Dance Company” come direttore della fotografia.
Attualmente in strutture pluridisciplinari propone laboratori di “photoexperience “ dove fotografa danza, musica, video, teatro che dialogano insieme nell’esplorazione di dimensioni alternative.
Carmen Surico da sempre mossa da una verve comunicativa e artistica sviluppa un percorso visivo dettato da un linguaggio diretto quanto irrequieto. Carmen interpreta con spirito critico e curioso nutrito da stimolanti esperienze all’estero dalla Spagna all’Australia raccogliendo nuova linfa espressiva per raccontare l’essenza intrinseca spesso celata al primo sguardo. Fotografo puntiglioso disegna con la luce i tratti profondi e sensibili della personalità, ritratti che superano la corteccia esteriore per esaltare strati sommersi dell’essere. Attualmente collabora con il fotografo Piero Fanizzi che apre nuovi scenari a lei molto congeniali.
Pasquale Susca artista eclettico e creativo a tutto tondo usa come principale strumento di conoscenza e comunicazione la Fotografia che utilizza con un lessico assolutamente personale e originale sia sotto forma di reportage, come per esempio lo sbarco nel 1991 degli albanesi a Bari utilizzato in seguito dalla compagnia Armamaxa per la realizzazione dell’opera teatrale Mammaliturchi, sia come ricerca antropologica di riti religiosi, ma anche come pura espressione del Bello.
Numerose le mostre a cui ha partecipato e i cataloghi prodotti. Fotografo di scena in moltissimi film e rappresentazioni teatrali. Dal 2010 ad oggi è fotografo ufficiale del “BIFEST”. Dal 2005 insegna Fotografia presso l’ “Accademia del cinema ragazzi di Enziteto”. COSTUMI E ACCESSORI Angela Gassi si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bari in Decorazione e persegue il sogno di diventare costumista. Si specializza in Sartoria Teatrale dopo avere frequentato numerosi corsi di “Modellista artigianale – Industriale – Taglio conformato – Stilista creatore di Moda – Modellista Modista”. Approfondisce le proprie conoscenze affinando competenze attraverso studi di “Stampa e decorazione tessuti – Stampa a incisione su lastra di zinco a colori ed in bianco e nero”. Collabora da anni come costumista per moltissime opere liriche, teatrali e cortei storici in Italia e all’estero ricevendo riconoscimenti per l’alta professionalità. Insegna Taglio e Cucito presso l’Istituto Moda e Design Victoria Academy a Bari. TRUCCO
Giusy Laghetti consegue il Diploma Universitario di Scenografia Teatrale presso l’Accademia di Belle Arti di Bari , si specializza in trucco micropigmentista permanente e in parrucchiere e truccatore teatrale. Possiede spiccate capacità di progettazione e realizzazione di trucchi beauty e di caratterizzazioni teatrali , televisive e pittoriche . Dal 2009 è truccatrice teatrale presso la Fondazione Lirico Sinfonica del Teatro Petruzzelli e dei Teatri di Bari , ma ha anche maturato esperienze professionali cinematografiche di rilievo. E’ stata responsabile trucco per conto della Balich Worldwide Show s.r.l. al fastoso matrimonio indiano svoltosi a Fasano nel 2014.
PARRUCCO
Saverio Lella titolare dell’ omonimo prestigioso salone “Diamonds” e docente di Colorimetria presso l’Accademia Total Look con sede ad Altamura. Protagonista di numerose manifestazioni fashion come la partecipazione in qualità di parrucchiere ufficiale dell’evento Miss Universo 2012 e 2013 dove ha espresso brillantemente le proprie competenze di Hair Stylist creativo e fantasioso.
L’evento per la presentazione del calendario sarà preceduto da una conferenza stampa a cui saranno invitate le maggiori testate giornalistiche locali e non, Rai Tre e le principali emittenti televisive regionali. Di seguito verrà comunicata la location dove avverrà ufficialmente la presentazione al pubblico e la relativa vendita del calendario il cui ricavato sarà devoluto interamente alle popolazioni terremotate e rintracciabile da chiunque volesse avere prova dell’avvenuto versamento.
In occasione dell’edizione 2016 di BOOKCITY Milano, la Fondazione Gianfranco Ferré ospiterà venerdì 18 novembre alle ore 17.00, in Via Tortona 37, la presentazione del libro “Fashion Intelligence”, pubblicato lo scorso giugno dalla casa editrice Edizioni dal Sud di Bari.
L’evento vedrà la partecipazione delle autrici e di ospiti del mondo della moda.
Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e nel Centre for Fashion Studies dell’Università di Stoccolma.
Claudia Attimonelli
Docente di Cinema, Fotografia e Televisione all'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, redazione Les Cahiers européens de l’Imaginaire Sorbonne – Parigi.
Florisa Sciannamea
Fashion designer, scenografa, docente di Storia dell'arte, Costume, Collezioni moda.
Andrijana Popovic
Psicologa specializzata in Psicologia della Moda. Ideatrice e curatrice del libro.
Modera Cinzia Ponticelli, Edizioni dal Sud.
Partecipano:
Francesco Lenoci
Docente Università Cattolica del Sacro Cuore Milano.
Ivana Pantaleo
Stilista - Moda Etica, testimonial gruppo FI-Puglia.
“Fashion Intelligence” affronta il tema della moda contemporanea affermando e motivando la convinzione di come essa dovrebbe puntare alla differenziazione, essere misurata sui desideri, sulle attitudini, sui gusti personali, anziché sull’imitazione del gruppo sociale o sul diktat dei media.
Imitazione e distinzione, dunque.
Al presente si fa strada un distinguersi non ostensivo, non inteso come lusso o privilegio, ma come adattamento dell’indumento o dell’oggetto alla più personale e intima configurazione dell’idea di corpo proprio e di creatività individuale.
La moda è un “modo di essere nel mondo”, è in ognuno di noi.
La moda è progetto, realtà in divenire, intelligenza del gusto.
BOOKCITY MILANO
Fondazione Gianfranco Ferré
via Tortona 37, Milano
Venerdì 18 novembre 2016 ore 17.00
Introduce:
Rita Airaghi
Direttore Fondazione Gianfranco Ferré
Modera:
Cinzia Ponticelli
Edizioni dal Sud
Intervengono:
Patrizia Calefato
La fine della Moda?
Claudia Attimonelli
Il disavvenire della Moda, immaginario ed estetiche
Florisa Sciannamea
Moda e poesia: letture visive
Andrijana Popovic
La Moda come inizio della fine e fine dell'inizio
Partecipano:
Francesco Lenoci
Docente Università Cattolica del Sacro Cuore Milano
Ivana Pantaleo
Stilista - Moda Etica, testimonial gruppo FI-Puglia
Conferenza stampa venerdì 11 novembre 2016 alle ore 11.30 sala conferenze del Comune di Bari . Domenica aperitivo 13 novembre alle ore 11.30 12 00 presentazione del calendario esposizione modelli video foto bakstage Galleria BLUorG culturecontemporanee
Via Celentano 94 - 70121 Bari (BA)· 080 9904379
“Ri-Costruzione e Ri-Creazione in dodici scatti d’autore” Il progetto nasce dall’esigenza di contribuire in modo concreto e fortemente simbolico alla ricostruzione dei paesi che il 24 agosto sono stati vittime del terremoto. L’idea inizialmente è partita pensando ad una raccolta di viveri di prima necessità, ma in seguito, riflettendo sulle modalità da applicare per ottenere il successo di questa operazione e soprattutto ascoltando le dichiarazioni della popolazione locale che sta chiedendo insistentemente di ricostruire i paesi e le case andate distrutte, abbiamo maturato un’opzione alternativa: quella di raccogliere non viveri, ma fondi da inviare direttamente a sindaci o ad associazioni onlus saltando gli anelli burocratici e i filtri. Raccogliere aiuti in termini di denaro contante senza proporre in cambio un prodotto dal valore concreto e simbolico, avrebbe potuto però avere molto il sapore della questua, aggiungendo al dolore e allo strazio di coloro che hanno perso affetti, lavoro, sicurezza, case anche l’umiliazione per tale azione. Riflettendo a lungo su questi elementi è nata l’idea di CREARE un “prodotto“ attraverso un canale che riteniamo altamente significativo e fondamentale per l’esistenza dell’Umanità: quello dell’Arte e della Creatività. “Creare” è stata la parola ripetuta come un mantra e su cui si è lavorato per cercare la soluzione. Questa piccola, fortissima parola ha condotto lentamente verso coloro che nella loro vita hanno fatto di “Creare” il verbo principale coniugandolo in vari tempi e accompagnandolo ad un altro verbo: “Ricreare” parola di per sé duplice. In questo progetto infatti si parte da un “originale” in senso tradizionale del termine per giungere ad un “nuovo originale” reso tale da ricreazioni, citazioni e contaminazioni. La scelta di individuare DONNE come comunicatrici espressive di creatività per dare forma al “prodotto” è nata dalla peculiarità che contraddistingue il genere femminile: la capacità innata di usare la fantasia nel creare e ricreare. Sono molte le donne creative della nostra terra alle quali abbiamo pensato e che abbiamo contattato per capire quale fosse la loro disponibilità a farsi portavoce di un progetto per la raccolta fondi. La risposta è stata unanime soprattutto quando abbiamo comunicato loro l’idea del progetto. Il prodotto a cui si è pensato è il calendario, un oggetto che ci accompagna per un intero anno, che consultiamo quotidianamente e che ogni giorno ci ricorda il tempo che passa. Quando il calendario esibisce immagini di bellezza, si propone anche come elemento decorativo e di conoscenza e non solo come muto osservatore delle nostre giornate. Arte, Bellezza, Donne: come mettere insieme questi elementi e tradurli in qualcosa di concreto? L’Arte e le donne sono state il collante con cui piano piano il progetto ha preso corpo. Dodici donne per dodici mesi era già Bellezza, ma non sufficiente a creare un prodotto che avesse in sé la metafora della RI-COSTRUZIONE / RI-CREAZIONE. Pensando all’Arte e ai bellissimi ritratti di signore che artisti famosi hanno realizzato nei secoli, l’idea si è fatta sempre più audace e chiara, perché non fare rivivere i ritratti del passato alle donne di oggi? L’Arte assume in questo modo le sembianze di un organismo vivo, pulsante e funzionale ad un progetto importante, celebri opere, rilette ed interpretate, diventano un ponte tra ieri e il presente, ma soprattutto testimoniano la possibilità di poter ricreare la Bellezza di un tempo anche se contestualizzata ad oggi. Nulla può essere uguale a ciò che è stato, ma questo non esclude la possibilità di RICOSTRUIRE. Naturalmente oltre alla disponibilità di dodici signore è stata chiesta quella di altrettanti brillanti fotografi i quali, attraverso la macchina fotografica e la creatività che li contraddistingue, daranno una nuova ed originale lettura di ciò che è già stato. Costumista , truccatrice e hair stylist supporteranno con la loro professionalità il compito dei fotografi e delle interpreti nel ri-creare una nuova bellezza riferendosi al passato. Tutti coloro che partecipano a questo progetto di solidarietà offrono la loro professionalità in modo assolutamente gratuito. LE INTERPRETI Le dodici donne che contribuiranno alla realizzazione del calendario sono tutte professioniste nel loro settore, di seguito in ordine alfabetico : Claudia Attimonelli ricercatrice all’Università “Aldo Moro” di Bari dove insegna Cinema, Fotografia e Televisione e Semiologia del cinema e degli audiovisivi. Le sue ricerche si disseminano tra arte, moda, corporeità e media e collabora come curatrice con gallerie e teatri. Esposizioni curate di recente: Nousautres di K. Andersen, Le re/citazioni di Madame (con V. Susca) a Traffic Gallery, Casa di Bambola di AzusaItagaki (Fabrica Fluxus). Tra le sue pubblicazioni: Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne (2016), To be continued (2011); Underground Zone. Dandy, punk, beautiful people (2011); Little Miss. L’erotizzazione del corpo delle bambine (2009); Techno. Ritmi afrofuturisti (2008). È l’autrice del libro fotografico Le Vergini (con Corpicrudi, 2011). Elisa Barucchieri danzatrice, coreografa, direttrice artistica. Fondatrice e direttrice artistica di ResExtensa, compagnia riconosciuta dal Ministero delle Attività e dei Beni Culturali, aggiudicataria del progetto produzione Archeo.S 2012, unica compagnia di danza capofila di una residenza nel progetto Teatri Abitati, 2010-2012 e 2012-2014. Elisa Barucchieri è direttrice artistica del progetto Teatri Abitati di ResExtensa. Tiene e ha tenuto laboratori di danza e handicap per ASL Bari, Teatro Kismet, Bari, Comune di Gioia del Colle (BA), Comune di Monopoli (BA). Collabora con Unità C1, Studio Festi, BalichWS e Fura dels Baus come danzatrice, terra e aerea, e coreografa per lavori di gruppo e per i solisti. Spettacoli in Kenya, Cina, Turchia, Brasile, Inghilterra, Spagna, Russia, Stati Uniti, Italia. È nominata coreografa e direttrice per la danza aerea per il Corteo Storico di San Nicola, 2016, Bari. Nole Bizè nata a Bari, brillante performer multimediale. Ha lavorato in teatro come attrice, autrice, regista e designer, Cartoonist, dialoghista, illustratrice, autrice radiofonica e televisiva e video maker. Attualmente cura gli allestimenti scenici e video di telling stories sulla musica e sul costume. Ironica, sagace, dotata di un raro senso dell’umorismo e di una fantasia senza limiti è una creativa come poche. Barbara de Palma ama definirsi simpaticamente una teatrante impunita. E’ entrata nel mondo del teatro nel 1994, fondando il Teatro Osservatorio, con il quale ha lavorato per molti anni, mettendo in scena una decina di spettacoli. Da tre anni ha fondato insieme a Mariella Soldo, regista e drammaturga di origini lucane, la Compagnia Notterrante, che si occupa prevalentemente di nuova drammaturgia e di contaminazioni artistiche anche provenienti da altre culture, con particolare riferimento a quella giapponese. Giusy Frallonardo attrice, regista, autrice e conduttrice televisiva. Muove i primi passi nel Gruppo Abeliano di Bari con Vito Signorile, si diploma alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman e si laurea in Storia del teatro con Franco Ruffini. Lavora in teatro, tra gli altri, con Marco Baliani, Michele Mirabella e Ruggero Cappuccio. Vince il festival di Mostar con BerlinBabylon di Sonia Antinori e quello di Elce con Ista Laus Pro Nativitate et Passione Domini di Nanni Garella. Sul grande schermo è diretta da Marco Bellocchio, Cristina Comencini, Edoardo Winspeare, Giovanni Albanese. Prende parte a numerose fiction Rai in ruoli di comprimario o protagonista, tra cui Raccontami, Terapia d’Urgenza e La Dama Velata. La sua grande passione per la Divina Commedia si manifesta nel primo spettacolo stanziale di Puglia: Hell in the Cave nelle Grotte di Castellana, che la vede tra gli ideatori e gli interpreti e che è in scena per il quinto anno consecutivo. Attualmente è anche impegnata negli spettacoli Morsi d’Amore, favola in versi musica e danza per un mondo di cartapesta con la regia di Enrico Romita e “Mi chiamano Frou Frou” di Maria Grazia Pani. Rossella Malfa imprenditrice e titolare del Caffè dei Cento Passi , una caffetteria, libreria, sala tè e soprattutto un presidio antimafia non soltanto in memoria di Peppino Impastato, ma anche di Bellezza. Perché la Bellezza nasce dall’Amore e dall’Amore nasce la Giustizia per sé e per coloro che hanno deciso di permettere alla propria coscienza di guidare pensieri ed azioni scevri da ogni discriminazione e corruzione. In un paese che sopravvive con l’esempio di pochi eroi, la vera rivoluzione è che tutti, ciascuno nel suo piccolo, abbiano il coraggio di raccoglierne il messaggio e portarlo lontano verso un futuro di libertà, speranza, cambiamento e libero dalle mafie e soprattutto dall’unico vero cancro che si possa definire tale: la rassegnazione. Il Caffè dei Cento Passi traduce tutto questo nell’accoglienza ai clienti e nel selezionare con cura i fornitori, rifiutando con coraggio i facili aiuti che sono sempre l’anticamera del rapporto mafioso e corrotto. Mariella Lippo impegnata da anni nella diffusione e promozione della Cultura opera in questo ambito attraverso l’organizzazione di un importante Premio Letterario e in diversi eventi teatrali. Direttore artistico di piccole rassegne, conduce interviste e presenta protagonisti ed interpreti per il Teatro Pubblico Pugliese. Collabora con il Comune per l’organizzazione di eventi culturali. Mossa da passione per il Teatro crede nella sua importanza e validità educativa e didattica. Franca Mazzei si definisce astrologa vegetariana e ribelle di sinistra, si occupa in particolare di affettività e comunicazione. Laureata in lingue con una tesi in filosofia del linguaggio, ha insegnato per qualche tempo, poi è approdata alla Rai regionale come programmista regista. Da anni il suo oroscopo va in onda ogni mattina su Radionorba e Telenorba. Collabora col mensile Astra, organizza congressi e seminari di astrologia in varie città italiane, nel 2012 ha pubblicato per Sonzogno il libro sugli archetipi del femminile Va’ dove ti porta Venere. Scrive racconti e in passato anche commedie teatrali. Ha appena terminato un master triennale di counseling e non esclude in futuro di fare l’astronauta o la pattinatrice. Le piace leggere, scrivere, parlare (lei dice: anche troppo), ridere, viaggiare, andare al mare, impigrirsi, amoreggiare con gatti e cani, schivare luoghi comuni, battersi per le cose in cui crede. Maria Passaro Già socia del Teatro Osservatorio, dove ha frequentato il laboratorio teatrale condotto da Anna De Palma, è poi stata socia effettiva della Compagnia Dautore dove ha conseguito l’attestato di recitazione del corso “Recita e Vivi” guidato da Roberto Petruzzelli. Attiva nel mondo della cultura e della diffusione teatrale, ha fatto parte del Comitato Organizzatore del Premio Letterario Osservatorio, per poi organizzare e presentare insieme alla collega Mariella Lippo il Premio Letterario Fortuna Dautore.Ha al suo attivo alcune partecipazioni in corti teatrali e televisivi, nonché l‘esperienza di figurante nella Boheme di Ivan Stefanutti nel Teatro Petruzzelli. Ha condotto l’Almanacco, rubrica di diffusione teatrale, nell’ambito della trasmissione tv “Osservatorio Teatro” andata in onda prima su Delta Tv e poi su Telebari. Con la sua nuova associazione Artemisia, di cui è Presidente, insieme a Mariella Lippo, Direttore Artistico di Artemisia, cura ed organizza rassegne teatrali, il Premio Letterario Fortuna, nonché iniziative ed eventi sempre con lo scopo di diffondere a piene mani entusiasmo culturale . Tiziana Schiavarelli attrice, autrice, regista barese. Inizia la sua carriera artistica nel 1975, con la Compagnia teatrale Anonima G.R. dalla quale, pur avendo avuto percorsi personali nel teatro, nel cinema e nella televisione, non si è mai separata. Nelle oltre 60 produzioni teatrali in cui è stata protagonista, ha dato vita a tantissime brillanti caratterizzazioni comiche di diversi personaggi femminili interpretandone con arguzia e ironia le molteplici sfaccettature. Florisa Sciannamea docente di Storia dell’Arte e del Costume. Insegna “Collezioni ” al corso di “Stilisti e Creatori di Fashion” presso l’Istituto Moda e Design Victoria Academy a Bari dopo una lunga esperienza maturata sia nella scuola pubblica che presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie della Moda dell’Università “Aldo Moro“ a Bari/Taranto fino alla definitiva chiusura della stessa. Scenografa, fashion designer, scrittrice, ma preferisce essere definita “Raccontastorie capovolta” ed illustratrice. Versatile e creativa organizza eventi e sfilate di moda. Deve ancora decidere cosa farà da grande. Mariella Soldoè drammaturga e regista teatrale. Ha seguito un corso di regia con Maurizio Ciccolella presso Talia- Scuola d’Arte Drammatica al Nuovo Abeliano di Bari. Ha partecipato al corso di approfondimento “Teatro Utile”con Renato Gabrielli dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Ha fatto esperienze di traduzione collettiva per il teatro nell’ambito del progetto TERI promosso dall’Ambasciata di Francia a Roma, dall’Università Aldo Moro di Bari, dall’Alliance Francais e dal teatro Kismet. Allieva di Jurij Alschitz ha seguito stage di drammaturgia con Giuseppe Manfridi e di regia con Leo Muscato. Dopo anni di ricerca e di studio fonda con Barbara De Palma nel 2013 la Compagnia Teatrale Notterrante. Gestisce a Bari lo spazio teatrale Teatratelier. Tiene corsi di teatro e drammaturgia in Puglia e Basilicata e seminari sulla poesia giapponese e il teatro orientale. Collabora con scuole , università, associazioni ed enti antistigma FOTOGRAFIA Gli scatti fotografici saranno effettuati presso la Galleria d’Arte BLUoRG via Celentano 92/94 Bari che ci viene gentilmente e generosamente messa a disposizione per questo importante progetto dal critico teatrale prof. Pasquale Bellini I fotografi professionisti, in ordine alfabetico: Enzo Catalano non è mai stata sua intenzione essere “etichettato” come un fotografo tradizionale, che tenta di descrivere ciò che per molti di noi è un territorio scontato o sconosciuto. Il suo bigliettino da vista prelude la sua natura : “Testimonianze e visioni nel nostro tempo”, non a caso il suo poliedrico archivio fotografico, infatti, ha l’intenzione di comunicare emozioni e non di presentare semplici luoghi. La costante preoccupazione di Catalano è la sfumatura: il gesto o il particolare che definisce ciascun soggetto e lo stato d’animo che gli appartiene, scoperti attraverso un processo che implica una comunione col soggetto stesso. Vincenzo Catalano è nato a Bari il 14 settembre 1955. Ha iniziato a fotografare da professionista negli anni 90, dopo aver maturato il suo talento creativo attraverso diverse collaborazioni artistiche, a partire da quella con Aligi Sassù. Fotografare è la sua passione anche se ne fa un’attività professionale. Usa le foto nella sua originalità di reportage per fare mostre e pubblicare libri. San Nicola Patrono di Bari è una delle principali fonti d’ispirazione delle sue foto-arte a cui ha dedicato una collana di pubblicazioni per le quali usa ormai come marchio e logo: Ex Oriente Lumen – Nicolaus – Liturgia Fides et Caritas. Già fotografo professionista NPS NIKON n. card 7880/2012 e Visual TAU n. card 6989/2012 Letizia Gattiè nata a Santeramo in Colle, vive e lavora a Bari. Si avvicina a pittura e scultura nel 2008, a seguito di un incontro con il Maestro d’Arte Massimo Nardi, con il quale inizia una collaborazione artistica ne “Il sito dell’Arte” (portale di arte e cultura), divenendone di lì a poco la photoreporter. Ha studiato fotografia dal maestro Francesco De Napoli In tutte le sue espressioni artistiche, si denota una profonda riflessione sull’essere umano sia come soggetto a sé stante, contenitore di profonde emozioni, sia come soggetto in continua relazione con il mondo esterno.Predilige il ritratto, attraverso il quale indaga sul pensiero umano, mondo immaginario di difficile comprensione, ma di facile percezione agli occhi altrui. Ha partecipato a diverse mostre collettive e rassegne d’Arte Contemporanea. E’ stata la Fotografa Ufficiale di diversi eventi artistici internazionali È recensita su cataloghi d’arte e riviste specializzate. Gennaro Guida scrivono di lui: “La passione per la fotografia, per il teatro, per la danza, per l’arte e le cose belle, quelle che ti stringono lo stomaco e ti fanno scendere una lacrima, o quelle che ti abbracciano il cuore e ti fanno sorridere, che lasciano un segno… sempre. Genny Guida è un fotografo “solo” un fotografo, un artista che cerca di dare anima ai suoi scatti, vita immortale al volto, una storia ad ogni sguardo… solo immagine e poesia…”. Teresa Imbriani dal 2001 al 2013 organizzatrice e curatrice della mostra fotografica e calendario ‘Vista dal Basso – Bari fotoraccontata dai bambini’. Socia fondatrice dell’associazione Fotografi di Strada, Bari. Personale ‘senzadistanza’ nella galleria Museo Nuova Era di Bari (febbraio 2014). Personale ‘senzadistanza’ , curata da Carlo Garzia, nella galleria Gallerati di Roma (marzo 2015). Collettiva ‘Other identity Altre forme di identità culturali e pubbliche’ – Genova, Palazzo della Mercanzia (febbraio 2016). Massimo Maggipinto classe 1981 aka Maypainted, ha iniziato a fotografare in digitale con una Reflexdal 1999. Ha seguito corsi della Canon Accademy, sperimentando diverse tecniche fotografiche e attrezzature. Pur dedicandosi alla fotografia di eventi e reportage su commissione per sfilate di moda, locali notturni e book fotografici, ha da tempo optato per scenari architettonici, macro fotografia e il ritratto, il nudo artistico, e still life. Attualmente opera esclusivamente con un 50 mm per simulare il campo visivo di un occhio umano, adottando una mirrorless. Maniaco della perfezione e poco incline alle distorsioni è portato a prediligere il ritratto, Giochi di luce naturale, ricerca di una precisa texture della pelle all’inseguimento, come nella pittura seicentesca, della luce del sole e del candore dell’incarnato. Ha conseguito premi fotografici su piattaforme internazionali e le sue foto sono state pubblicate su Les Cahiers européens de l’Imaginaire (2012, 2015, 2016). Vivian Maier è il suo modello ispiratore, con le sue focali fisse a 35 mm. Massimo Nardi artista poliedrico promotore di svariati progetti culturali ed artistici anche a favore della solidarietà, ha collaborato con autorevoli artisti internazionali. Curatore e protagonista di importanti mostre e progetti come per esempio “Mutamenti” divulgando la sensibilità verso il riciclo e per questo riceve il premio Ambiente 2008 fra i tanti collezionati nella lunga carriera. Fondatore e direttore del portale di Arte e Cultura “Il sito dell’Arte”. Pluripremiato per meriti artistici le sue numerose opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche, private ed ecclesiastiche in tutto il mondo. Cura la IV edizione di Apulia Land Art Festival 2016. E’ disponibile la sua monografia dal titolo “Cammino con la sfera” volume biografico. Il suo ultimo libro “Il sorriso nell’arte” è edito da Editore ActaMedica Edizioni. Luca Molinari nasce come fotografo nel 1990 contagiato dalla passione di un commilitone già assistente di studio. Inizia così il suo ricco percorso artistico dapprima come hobbista / fotoamatore e in seguito affiancando un professionista già affermato, acquisendo una padronanza dei mezzi e la capacità di gestire gli eventi commissionati. Sviluppa uno stile proprio ispirandosi alla scuola australiana e americana, specializzandosi in foto wedding e ritrattistica e occupandosi anche di altri generi quali moda, food, eventi aziendali e vari. Grazie alle approfondite conoscenze informatiche ha acquisito una elevata padronanza di software professionali di fotoritocco e grafica come Photoshop che gli permette una necessaria manipolazione avanzata delle immagini che produce. E’ presente come fotografo ufficiale in diverse importanti manifestazioni. Vito Palmisani architetto, fotografo, teatrante, pubblicista. Ha lavorato per un breve periodo alla Rai come assistente costumista di Corrado Colbucci e come stilista per case di Alta Moda.L’amore per la fotografia lo porta ad occuparsi di reportage di vario genere. Eclettico e creativo è anche autore e regista teatrale.E’ membro del Direttivo delle Associazioni : ”Fotografi di strada (Bari)-Ruggiero DiTe Pa (Irsina –Matera)- Gli amici della Mediateca Pugliese (Bari)”. Ogni giorno a caccia di eventi, città e paesi con la gente che li popola, armato di fotocamera e parole e a cavallo della fantasia per inseguire la Bellezza. Presente con il suo Occhio curioso e la sua delicata sensibilità ad importanti manifestazioni. Roberto Sibilano fotografo e scenografo, è nato a Bari il 22.01.1972 , vive e lavora a Modugno (Bari). Dopo il diploma di laurea e specializzazione conseguito con lode in Scienze e tecnologie delle arti figurative, spettacolo e moda, con tesi sperimentale in FOTOGRAFIA dal titolo “Manuale sulla riproduzione fotografica a scansione di un’ opera d’arte bidimensionale nello spettro del visibile, pubblicata dalla Nikon, frequenta stage e workshop tra Roma e Milano, dalle nuove tecniche di animazioni in 3D, al “Color management”. Oggi è consulente per la Regione Puglia nell’ambito della fotografia dei Beni Culturali (Digital Library) e della Sanità. Il fotografo pugliese ha partecipato a numerose mostre nazionali ed internazionali ricevendo prestigiosi riconoscimenti. Giulio Spagone incline all’arte in tutte le sue molteplici sfumature usa la macchina fotografica per cercare di sentire il profumo della luce in qualsiasi situazione lo circondi. Trova nella tecnica fotografica del “lightpainting” la propria dimensione, ma la sua continua ricerca lo porta a dialogare con altri linguaggi artistici. Collabora con la compagnia di danza urbana “Baduclan Dance Company” come direttore della fotografia. Attualmente in strutture pluridisciplinari propone laboratori di “photoexperience “ dove fotografa danza, musica, video, teatro che dialogano insieme nell’esplorazione di dimensioni alternative. Carmen Surico da sempre mossa da una verve comunicativa e artistica sviluppa un percorso visivo dettato da un linguaggio diretto quanto irrequieto. Carmen interpreta con spirito critico e curioso nutrito da stimolanti esperienze all’estero dalla Spagna all’Australia raccogliendo nuova linfa espressiva per raccontare l’essenza intrinseca spesso celata al primo sguardo. Fotografo puntiglioso disegna con la luce i tratti profondi e sensibili della personalità, ritratti che superano la corteccia esteriore per esaltare strati sommersi dell’essere. Attualmente collabora con il fotografo Piero Fanizzi che apre nuovi scenari a lei molto congeniali. Pasquale Susca artista eclettico e creativo a tutto tondo usa come principale strumento di conoscenza e comunicazione la Fotografia che utilizza con un lessico assolutamente personale e originale sia sotto forma di reportage, come per esempio lo sbarco nel 1991 degli albanesi a Bari utilizzato in seguito dalla compagnia Armamaxa per la realizzazione dell’opera teatrale Mammaliturchi, sia come ricerca antropologica di riti religiosi, ma anche come pura espressione del Bello. Numerose le mostre a cui ha partecipato e i cataloghi prodotti. Fotografo di scena in moltissimi film e rappresentazioni teatrali. Dal 2010 ad oggi è fotografo ufficiale del “BIFEST”. Dal 2005 insegna Fotografia presso l’ “Accademia del cinema ragazzi di Enziteto”. COSTUMI E ACCESSORI Angela Gassi si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bari in Decorazione e persegue il sogno di diventare costumista. Si specializza in Sartoria Teatrale dopo avere frequentato numerosi corsi di “Modellista artigianale – Industriale – Taglio conformato – Stilista creatore di Moda – Modellista Modista”. Approfondisce le proprie conoscenze affinando competenze attraverso studi di “Stampa e decorazione tessuti – Stampa a incisione su lastra di zinco a colori ed in bianco e nero”. Collabora da anni come costumista per moltissime opere liriche, teatrali e cortei storici in Italia e all’estero ricevendo riconoscimenti per l’alta professionalità. Insegna Taglio e Cucito presso l’Istituto Moda e Design Victoria Academy a Bari. TRUCCO Giusy Laghetti consegue il Diploma Universitario di Scenografia Teatrale presso l’Accademia di Belle Arti di Bari , si specializza in trucco micropigmentista permanente e in parrucchiere e truccatore teatrale. Possiede spiccate capacità di progettazione e realizzazione di trucchi beauty e di caratterizzazioni teatrali , televisive e pittoriche . Dal 2009 è truccatrice teatrale presso la Fondazione Lirico Sinfonica del Teatro Petruzzelli e dei Teatri di Bari , ma ha anche maturato esperienze professionali cinematografiche di rilievo. E’ stata responsabile trucco per conto della Balich Worldwide Show s.r.l. al fastoso matrimonio indiano svoltosi a Fasano nel 2014. PARRUCCO Saverio Lella titolare dell’ omonimo prestigioso salone “Diamonds” e docente di Colorimetria presso l’Accademia Total Look con sede ad Altamura. Protagonista di numerose manifestazioni fashion come la partecipazione in qualità di parrucchiere ufficiale dell’evento Miss Universo 2012 e 2013 dove ha espresso brillantemente le proprie competenze di Hair Stylist creativo e fantasioso. L’evento per la presentazione del calendario sarà preceduto da una conferenza stampa a cui saranno invitate le maggiori testate giornalistiche locali e non, Rai Tre e le principali emittenti televisive regionali. Di seguito verrà comunicata la location dove avverrà ufficialmente la presentazione al pubblico e la relativa vendita del calendario il cui ricavato sarà devoluto interamente alle popolazioni terremotate e rintracciabile da chiunque volesse avere prova dell’avvenuto versamento. Florisa Sciannamea
Diario Corale è la mostra dedicata al poeta visivo Lamberto Pignotti per celebrare i suoi 90 anni, a cura di Salvatore Luperto e Anna Panareo che in seguito alla presentazione del MACMa di Matino, introdurranno il lavoro dell’artista al Museo Nuova Era di Bari.
Ritagli di giornale che descrivono fatti storici e di cronaca di cui l'autore si è appropriato, trasformandoli in un diario collettivo dove le immagini assumono un intenso significato simbolico.
Un lavoro che nasce dall’unione di codici di diversa natura, raccolti in un'antologia di cinquantaquattro opere dal 1962 al 2015, capaci di coinvolgere lo spettatore nella storia individuale e collettiva dell’uomo.
Bio
Lamberto Pignotti, nato a Firenze nel 1926, è considerato uno dei fondatori della poesia visiva. Professore presso la Facoltà di Architettura di Firenze e al DAMS della Facoltà di Lettere di Bologna, dà vita al “Gruppo 70” insieme ad altri artisti e critici e partecipa alla formazione del “Gruppo 63”.
12 sono le opere che Massimiliano Manoli ha scelto di mettere in mostra alla Nardi Arte dal 19 di novembre al 3 di dicembre. 4 dipinti per ogni ciclo pittorico dell’artista comasca Vania Elettra Tam. I cicli in questione, realizzati fra il 2008 e il 2012, sono quelli delle “Casalinghe disperate”, di “Cronaca rosa” e delle “Ombre”, che hanno creato attorno alla Tam una notevole attenzione da parte della critica e del collezionismo.
Nelle suddette opere l’ironia e la seduzione si sovrappongono ad una velata critica sociale ma dallo sguardo lieve, divertito e surreale. I rifugi casalinghi, la delicatezza e l’instabilità dei suoi microcosmi quotidiani mostrano autoritratti dell’artista mentre indaga le abitudini ossessive del mondo femminile contemporaneo.
Lo spettatore è invitato a giocare con forme ed ombre e con la consapevolezza che nulla è come sembra.
Ecco cosa scrivono di lei 3 celebri critici:
Igor Zanti sulle “Casalinghe disperate”: Difficilmente si trova un artista con tali qualità tecniche e attenzione al particolare che scelga di metterle al servizio di un linguaggio ironico ed irriverente. Mi ha ricordato l’atteggiamento di alcuni artisti che, all’indomani della promulgazione delle norme sull’arte stabilite dal Concilio di Trento, si sbizzarrirono con irriverenza nelle committenze private, creando dei veri e propri capolavori. La cucina, il bagno, il salotto, la camera da letto, e gli strumenti quotidiani che accompagnano la casalinga nella ripetitiva ritmicità dei lavori domestici, si trasformano per dar vita ad una plausibile irrealtà, dove ogni scena acquista un sapore epico, poetico e teatrale. Un mondo, quello immaginato da Vania Elettra Tam, dove è concesso a chiunque, con pochi mezzi e molta fantasia, di sentirsi dea o diva, santa o peccatrice, popolana o regina.
Alessandra Redaelli su “Cronaca rosa”: Vania Elettra Tam è una filosofa del nostro tempo che con un tono leggero, quasi da talk show, riesce a dire cose davvero terribili. Condita di un’ironia sagace e crudele è questa solitudine che si respira – affogata nel rosa. Da dentro i suoi dipinti, dove si autoritrae insieme alle amiche più care, oppure da fuori, con i suoi occhioni spalancati sul mondo, osserva tutto quanto con un sorriso indecifrabile stampato sul viso. Insomma, se il suo sventolante vessillo rosa sia la bandiera di una solitudine disperata o di una libertà affermata sta a noi deciderlo.
Ivan Quaroni sulle "Ombre": Una pittura Pop, di chiara ascendenza illustrativa, è quella di Vania Elettra Tam, che usa l’autoritratto come pretestuoso leit motive per indagare tic e ossessioni del femminino contemporaneo. L’artista ritrae i suoi alter ego impegnati in banali azioni quotidiane, come truccarsi, farsi il bagno o cucinare, proiettando sulle mura domestiche ombre fantastiche, che non collimano con i gesti e le movenze reali dei protagonisti. Costruisce una narrazione ironica, che scorre parallelamente alle vicende rappresentate in primo piano, come una sorta d’ipertesto visivo. La sua è, dunque, una figurazione che mescola mimesi realistica e trasfigurazione fantastica, disseminando le immagini di dettagli indiziari, che suggeriscono una chiave d’interpretazione.
Sabato 26 novembre inaugura la quinta edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee con la mostra collettiva a cura di Carlo Sala nella suggestiva cornice di Villa Brandolini a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso.
Contestualmente al vernissage della mostra, avverrà la premiazione in cui saranno proclamati i vincitori assoluti delle due sezioni, Arte Emergete e Fotografia contemporanea, che riceveranno un premio acquisto di 5.000 euro l’uno e vedranno le loro opere entrare nella collezione della Fondazione Fabbri; saranno annunciate inoltre le menzioni speciali che le giurie hanno voluto attribuire ad alcuni lavori particolarmente significativi ed emblematici della contemporaneità.
Tra le numerose opere candidate sono risultate finaliste della sezione “Arte emergente” dedicata agli under 35 quelle di: Barbara Amadori, Marina Arienzale, Andrea Barzaghi, Maria Elena Borsato, Pamela Breda, Vittoria Cafarella, Chiara Campanile, Alessandra Cecchini, Paolo Ciregia, Cristina Cusani, Niccolò De Napoli, Federica Di Carlo, Claudia Di Giuseppe, Roberto Fassone, Francesca Fiore, Silvia Giambrone, Andrea Grotto, Iva Lulashi, Corinne Mazzoli, Paolo Migliazza, Dario Molinaro, Gloria Pasotti, Paola Pasquaretta, Dario Picariello, Ettore Pinelli, Greta Pllana, Ryts Monet, Alessandro Saturno, Stefano Serretta e Davide Sgambaro.
I finalisti della sezione “Fotografia contemporanea” invece sono: Giulia Flavia Baczynski, Bruno Baltzer & Leonora Bisagno, Francesco Biasi, Alessandro Calabrese, Laura Cantarella, Nicolò Cecchella, Gigi Cifali, Francesca Cirilli, Federico Clavarino, Valentina D'Accardi, Andrea Delai, Francesco Di Giovanni, Giulia Di Lenarda, Discipula, Tiziano Doria, Martin Errichiello e Filippo Menichetti, Graziano Folata, Massimiliano Gatti, Davide Ghelli Santuliana, Valentina Ghiringhelli, Yamada Hanako, Silvia Mangosio, Giovanni Mantovani, Luca Massaro, Chiara Paderi, Lia Ronchi, Giovanni Sellari, Jacopo Tomassini, Jacopo Valentini e Marco Maria Zanin.
La composizione delle Giurie del Premio ha potuto annoverare autorevoli critici e curatori: per la sezione “Arte emergente” Andrea Bruciati, Martina Cavallarin, Pietro Gaglianò e Eugenio Viola; per la sezione “Fotografia contemporanea” Daniele De Luigi, Francesca Lazzarini, Marinella Paderni e Francesco Zanot con la partecipazione ad entrambe di Carlo Sala, curatore del Premio.
La Fondazione Fabbri continua così il suo impegno nella valorizzazione dei linguaggi del contemporaneo creando una mappatura degli autori che si distinguono per una ricerca attinente alle istanze del presente; Premio Francesco Fabbri vuole compiere un'opera di scouting delle varie tendenze che compongono il mosaico dell’arte visiva attuale evidenziandone i caratteri maggiormente innovativi.
Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee
a cura di Carlo Sala
Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7
26 novembre – 18 dicembre 2016.
Inaugurazione e premiazione: sabato 26 novembre, ore 17.30.
Il Premio è promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri e reso possibile grazie al supporto della Famiglia Fabbri e alla collaborazione del Comune di Pieve di Soligo. È inserito nel palinsesto regionale RetEventi Cultura Veneto 2016 per la Provincia di Treviso.
Orari di apertura: venerdì e sabato 16.00-19.00; domenica 10.00-12.30 e 16.00-19.00.
Venerdì 11 novembre, h 18:30. Siamo lieti di invitarVi al vernissage inaugurale di “Sorelle”, mostra fotografica di Eva Kosloski, presso la Pinacoteca Comunale di Arte Contemporanea di Ruvo di Puglia.
Durante la serata si terrà un talk con l’autrice Eva Kosloski al quale interverranno il Sindaco di Ruvo di Puglia, dott. Pasquale Chieco, l’Assessora alla Cultura, dott.ssa Monica Filograno, il Presidente dell’associazione Mauro Ieva e il fotografo e storico della fotografia Sergio Leonardi.
Questa storia è “caduta dal cielo”; la ricerca e le coincidenze hanno un senso. Tutto inizia quando incontro Marianna Leone, una delle fotografe della rassegna Fotografia: femminile plurale” che l’associazione Cacciatori d’Ombra ha organizzato quest’anno nel foyer del Teatro Garibaldi di Bisceglie. Marianna Leone ci segnala Eva Kosloski come fotografa da ospitare in occasione della chiusura della rassegna tenutasi presso il Palazzo Tupputi - Laboratorio Urbano Bisceglie.
Eva Kosloski ci è piaciuta subito, ed è piaciuta anche al pubblico di Palazzo Tupputi. Ci racconta un pezzo della storia d’Italia e nel contempo una storia familiare dalla forte tensione emotiva riguardante due “Sorelle” gemelle: Paola e Lorenza Mazzetti, rispettivamente madre e zia della stessa Eva, appartenenti ad una illustre famiglia di nome Einstein che ha uno stretto legame parentale con lo scienziato Albert Einstein.
Le fotografie narrano queste due storie e ci mostrano oggi la tranquillità di luoghi che in passato, verso la fine della Seconda guerra mondiale, sono stati teatro di dolore e sofferenze. È un percorso tracciato dai ricordi, dalle assonanze, dalla natura rigenerata e sempre uguale; il percorso della Storia. A Palazzo Tupputi Eva Kosloski esprime il desiderio di far diventare questa ricerca familiare, una mostra. Nasce così la collaborazione con la Pinacoteca di Arte contemporanea di Ruvo di Puglia. È per i Cacciatori d’ombra anche una buona occasione per promuovere il territorio e per mettere in luce un lavoro fotografico che si intreccia con altre forme di espressione artistica: la letteratura e il cinema. Lorenza Mazzetti, infatti, è autrice de "Il cielo cade” romanzo edito da Sellerio, diventato un classico della letteratura italiana contemporanea; i fratelli Andrea e Antonio Frazzi nel 2000, invece, portano sul grande schermo il film dallo stesso titolo, vincitore del Giffoni Film Festival, sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico, interpretato da Isabella Rossellini. Con questa mostra abbiamo voluto tirare fuori dall’ombra una storia non molto conosciuta cercando di coinvolgere non solo fotografi e appassionati, ma tutti coloro che hanno desiderio, curiosità, di guardare “oltre”, l’ombra di un tempo che appartiene alla nostra storia.
Si ringraziano l’Amministrazione Pubblica di Ruvo di Puglia, l’assessore alla Cultura Monica Filograno, il direttore della Pinacoteca comunale di Arte contemporanea dott. Francesco Picca e l’autrice Eva Krampen Kosloski; inoltre, grazie a tutti i
partner che ci sostengono e credono nell’associazione:
F.project - Fiorito Foto Film
Mezza Pagnotta- La Puglia Nel Panino
L’evento si terrà presso la Pinacoteca di Arte contemporanea di Ruvo di Puglia (via Madonna delle Grazie, 2).
Ingresso libero.
Orari di apertura
Lunedì: 9.00-13.00
Martedì: 9.00-13.00; 18.00-20.00
Mercoledì: 9.00-13.00; 18.00-20.00
Giovedì: 9.00-13.00; 18.00-20.00
Venerdì: 9.00-13.00; 18.00-20.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00-13.00; 18.00-20.00
Lunedì pomeriggio: chiuso
Per apertura straordinarie: Pro Loco 080 361 5419 – I.A.T. 080 362 8428 oppure mail a prolocoruvodipuglia@libero.
Colli independent Art Gallery presenta la terza project room del programma dedicato agli artisti emergenti Models of display - Tonino Casula (our most beloved techno-archaic artist), un progetto espositivo di Montecristo Project con la partecipazione di Tonino Casula e a cura di Daniela Cotimbo.
Nato come diretta conseguenza di Occhio Riflesso, Montecristo Project vede la partecipazione degli artisti Enrico Piras e Alessandro Sau e di volta in volta di altri artisti selezionati in virtù della necessità di approfondimento da parte del duo sardo. Se Occhio Riflesso nasceva dalla necessità di soffermarsi sulle modalità di fruizione di un evento espositivo, ed in particolare nell’individuazione di un linguaggio comune alla presentazione di allestimenti e materiale documentario, Montecristo Project mette in gioco questa analisi attraverso la costruzione stessa di un evento di cui protagonisti sono artisti scelti in funzione dell’interesse, ed in alcuni casi del mancato interesse, da parte di pubblico e critica.
Il progetto prende il nome dall’omonimo romanzo di Dumas proprio in virtù della sua particolare collocazione. Le mostre di Montecristo Project nascono infatti per essere allestite su un’isola deserta al largo delle coste della Sardegna. L’ubicazione segreta, una torre di osservazione spagnola del Seicento rinnovata per scopi difensivi durante la seconda guerra mondiale, permette agli artisti di veicolare il contenuto della mostra solo per mezzo di materiale appositamente prodotto per questa funzione. Giunta alla sua seconda mostra, attualmente l’isola ospita una personale dell’artista sardo Tonino Casula (classe 1931) pioniere dell’arte elettronica. Noto per le sue opere e dissertazioni in ambito artistico e semiotico, a partire dalla fine degli anni ottanta, Casula abbandona la pittura per dedicarsi a quello che ama definire “cinema astratto”, perseguendo una strada radicale e solitaria.
Per la prima volta in assoluto Montecristo Project presenta una mostra in contemporanea sull’isola e in uno spazio espositivo istituzionale come quello della galleria Colli Independent di Roma. Attraverso questa operazione il pubblico romano potrà esplorare il lavoro di Casula filtrato dall’occhio dei due artisti e avere un’immagine “orientata” di quello che avviene sull’isola. Nella sala inferiore della galleria sarà presentato un video inedito di Tonino Casula privato di qualsiasi intermediazione.
Ad accompagnare la mostra un catalogo in formato poster presenterà il progetto di Casula realizzato sull’isola.
Montecristo Project è uno spazio espositivo in un'isola deserta al largo delle coste della Sardegna, nato nel 2016. Questo luogo nasce come evoluzione di Occhio Riflesso, progetto di Enrico Piras (1987) ed Alessandro Sau (1981). Montecristo è attivo sia come dispositivo artistico-curatoriale che come piattaforma per la pubblicazione di apparati teorici e testuali.
Tonino Casula nasce a Seulo nel 1931. Da sempre interessato a un’indagine sulla visione e la percezione, dal 1988 abbandona le tecniche tradizionali per dedicarsi a opere elettroniche, perseguendo una strada radicale e solitaria. In quindici lunghi anni di “cinema astratto” (così ama definirlo), Tonino ha realizzato opere uniche ed immediatamente riconoscibili, recuperando forme e segni ancestrali che è stato capace di radicare nel mezzo elettronico, in particolare nelle sue animazioni video in 3d.
COLLI independent art gallery
Models of display - Tonino Casula
(our most beloved techno-archaic artist)
Montecristo Project + Tonino Casula
Project-room 3
a cura di Daniela Cotimbo
19 novembre / 15 dicembre 2016
opening sabato 19 novembre alle 18:30
Orario di apertura: dal martedì al sabato dalle 11 alle 19
Ri-Costruzione e Ri-Creazione - scatti d’autore” Galleria Bluorg- Bari_ 13 novembre 2016 ore 12.00 .Conferenza stampa venerdì 11 novembre 2016 alle ore 11.30 sala Giunta del Comune di Bari . Domenica aperitivo 13 novembre alle ore 12 00 presentazione del calendario esposizione abiti, video foto bakstage Galleria BLUorG “ culturecontemporanee Il progetto nasce dall’esigenza di contribuire in modo concreto e fortemente simbolico alla ricostruzione dei paesi che il 24 agosto sono stati vittime del terremoto. INTERPRETI Claudia Attimonelli Elisa Barucchieri Nole Biz Barbara De Palma Giusy Frallonardo Rossella Malfa Mariella Lippo Franca Mazzei Maria Passaro Tiziana Schiavarelli Florisa Sciannamea Mariella Soldo FOTOGRAFI Enzo Catalano Letizia Gatti Genny Guida Te Imbriani Massimo Maggiopinto Roberto Sibilano Massimo Nardi Luca Molinari Vito Palmisani Giulio Spagone Carmen Surico Pasquale Susca COSTUMI Angela Gassi TRUCCO Giusy Laghetti PARRUCCO Saverio Lella
Bari, via G. Petroni 127 C / Tel. 080 5022087 / dexterpub.it
IMMAGINI SULL'ORLO DELL'ASTRAZIONE
Fuori dell’angusto studio della giovanissima artista Valeria Ferrari, nella distesa pianeggiante dell’entroterra di Torre a Mare, dove è ancora viva la presenza della Dea Pelosa di Scizzo, il rumore del silenzio è rotto da una striscia azzurra di mare in lontananza. È la stessa via privilegiata dagli antichi Dei, che segnarono le rotte del Mediterraneo con capolavori d’arte egizia e greca, le cui poetiche sono tra realtà e assoluta purezza della forma. Di ritorno a casa, lontano dal mare, nei pressi del Gastaldo di Acerenza, mi chiedevo cosa avessero in comune le opere di Valeria e il luogo dove, ancora oggi, si cerca il Santo Graal.
É l’improntitudine della giovinezza dell’artista alla sua prima mostra personale o il coraggio di Parsifal?
Parsifal è l'eroe folle che grida al mondo la verità. E' anche simbolo della purezza, raggiunta eliminando da sé le infinite scorie della vita vissuta.
Nella modernità, il mito dell'eroe puro e folle che svela l'idiozia e corrode l'umanità; che smaschera il "limite" delle coscienze legate solo alla materialità delle cose, fa parte del lavoro artistico, qualunque sia il linguaggio utilizzato, che non è solo estetica ma anche consapevolezza del gioco, denuncia, giudizio morale e tante altre cose ancora.
Valeria Ferrari costruisce le immagini sull’orlo dell’astrazione, stende sulla tela immagini primordiali di forme vagamente reali, di colore nero catrame, dense e pastose, e successivamente illumina il quadro di una luce che è immaginativa e di natura sensibile, che ricordano i cieli sul mare pugliese nelle ore del tramonto e dell’alba. Una luce che diventa categoria del sentimento in contraddizione dello spazio come categoria dell’esperienza. I campi arsi delle stoppie, ciclo che segna già la capacità di fare del paesaggio la storia della contemporaneità, sono una rivisitazione di certa pittura vangoghiana tra la malinconia non celata e il grido di dolore per non saper proteggere il "giardino delle meraviglie".
Un invito, per chi guarda, a custodire, proteggere, amare la bellezza della natura e la gioia di essere ancora in questo mondo, per essere quando è possibile felice.
(cosmica, antropica, mentale, artistica, musicale etc.…)
Partecipano :
Catalina.O.Curceanu (fisico-INFN-LNF Frascati ), Amedeo Balbi (fisico-Univ.Tor Vergata), Paolo Balmas (storico dell’arte- Univ. La Sapienza-Roma ), Irmela Heimbächer (musicologa - Pres.Fondaz. Isabella Scelsi ), Anselmo Aportone (docente di Filosofia- Univ. Tor Vergata-Roma)
Museo delle Mura
Domenica 13.11.2016 – h. 10.30
Nell’ambito della Mostra “Trasmutazioni & Trasmigrazioni”
con opere di Antonio Aportone – AP.or.T1
a cura di Paolo Balmas
Le idee di Trasmutazione e Trasmigrazione sono legate all’analisi dei “fenomeni trasformativi” in quanto processi dinamici ininterrotti che investono una molteplicità di eventi, in un “movimento vitale” che coinvolge “materie” ed “energie”.
Si vogliono indagare i rapporti tra “materia chiara” e “materia oscura” che da sempre si dissociano e si riassociano mosse da energie (anch’esse chiare ed oscure) in una fluttuazione continua negli spazi (determinati ed indeterminati) in attesa di sensate (per noi) configurazioni e determinazioni.
Il processo che le determina è “l’estensione spaziale delle materie”, un processo di “Espansione” che avrebbe avuto inizio da un punto centrale di concentrazione dell’energia.
La ricerca delle ragioni è compito della Fisica teorica, la riflessione sulle possibili motivazioni e implicazioni può essere coadiuvata dalle ricerche filosofiche o del fare artistico (ad es. in ambito visivo o musicale) in relazione alle possibili visioni antropiche.
Nelle “espansioni” risulta rilevante la dipendenza da presupposti “energetici” in un ciclo di mutazioni che lega le stesse condizioni umane e le sue collocazioni spazio-temporali (con allusioni al rapporto tra visibile e invisibile).
Il genere umano partecipa a dinamiche espansive interpretate finora in senso positivo per quanto attiene l’espansione delle energie mentali, in senso spesso problematico per quanto attiene le espansioni fisico-territoriali o economiche.
Resta da chiedersi se sia il caso, oltre che di com-prendere, di cercare sintonie o assonanze tra i vari tipi di espansione o se tutto debba rimanere distinto e relegato al solo studio scientifico….
La mostra Trasmutazioni & Trasmigrazioni, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, comprende una rassegna di opere di Antonio Aportone che alludono al’idea di “Espansione”, scelte in funzione di un percorso di successivi richiami e rimandi, in sintonia con lo spazio monumentale - espositivo.
I lavori sono integrati da un “tessuto sonoro” con opere di Giacinto Scelsi (con la consulenza della Fondazione Isabella Scelsi) e da immagini di personaggi storici che, in vari ambiti, hanno impiegato le energie vitali per una espansione costruttiva ( ad es. J. Beuys, A.Cederna, V. Guerin, R. Parks,
Il Teatrino di Palazzo Grassi - ph. Matteo De Fina
‘PINO PASCALI E L’IMMAGINE IN MOVIMENTO’
Il 29 novembre alle 18 si svolgerà una serata dedicata a Pino Pascali presso il prestigioso Teatrino di Palazzo Grassi, nata dalla collaborazione tra Palazzo Grassi - Punta della Dogana e la Fondazione Pino Pascali
Il 29 novembre alle 18 si terrà al Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia, tra le istituzioni più prestigiose nella promozione dell'arte contemporanea, una serata nata da una collaborazione tra Palazzo Grassi - Punta della Dogana e la Fondazione Pino Pascali, dedicata a esaminare il rapporto tra Pino Pascali e l'immagine in movimento.
Nell’ambito dell’incontro interverranno Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali, Valérie Da Costa, docente all’Università di Strasburgo e autrice della prima monografia dedicata a Pino Pascali in lingua francese, Marco Giusti, critico cinematografico e autore televisivo, modera Santa Nastro, giornalista e comunicatore per la Fondazione Pino Pascali.
La Fondazione Museo Pino Pascali è ubicata a Polignano a Mare, Bari, in un ex Mattatoio a strapiombo sul mare in uno scenario unico e tra i più belli del Sud Italia. Si occupa della conservazione, dello studio e della valorizzazione dell'opera di Pino Pascali, del prezioso archivio documentario e bibliografico e della promozione di mostre di arte contemporanea. Organizza ogni anno il Premio Pino Pascali, istituito nel 1969 dai genitori dell'artista e giunto alla XIX edizione, ha visto negli ultimi anni tra i vincitori artisti quali Jan Fabre, Nathalie Djurberg, Mat Collishaw, AES+F, Jake e Dinos Chapman, Christiane Löhr.
Ancora molto attuale risulta la ricerca di Pino Pascali poiché ha attraversato tutti i linguaggi dell’arte, dalla pittura alla scultura, dal disegno pubblicitario animato alla video-performance, alla scenografia televisiva. Temi che aprono a molte ricerche successive e tutt’ora indagati dalle nuove generazioni di artisti. La studiosa francese Valérie Da Costa, ad esempio, nel suo ultimo libro Pino Pascali. Retour à la Méditerranée (Les Presses du Réel, 2015), affronta il rapporto complesso di Pascali con il concetto di ‘mediterraneità’ proponendo una lettura critica in chiave antropologica molto innovativa del lavoro dell’artista, aprendo un possibile dialogo con il concetto di paesaggio mediterraneo indagato da Pier Paolo Pasolini. Il rapporto più specifico con l’immagine in movimento torna nell’intervento di Marco Giusti, autore di Pino Pascali o le trasformazioni del serpente (2003, 40’), prodotto dalla Rai e insignito del Premio Pino Pascali, che sarà proiettato a seguito della conversazione.
NèonTeatro e Sabbagh insieme per fare della diversità la normalità
Quei corpi donati dalla Vita. Aggrappati ad una fune come un neonato al cordone. Non importa la forma, è il cuore che deve battere, che vuole battere. Ed il cuore batte forte, fortissimo fin dalla prima, suggestiva scena della nuova opera firmata da Monica Felloni per NèonTeatro. Ed è un cuore che batte forte, fortissimo quello tatuato sull'avambraccio di Mustafa Sabbagh, trafitto da un’ancora che non lo uccide, ma lo anima, irradia gocce di sangue come luce, come semi sparsi. L'avambraccio che gli permette di reggere il suo pennello, il suo scalpello, la sua lanterna sulla società, quella macchina fotografica che lo ha reso uno dei 100 fotografi più influenti al mondo e uno dei 40 ritrattisti di nudo (unico fra gli italiani) più rilevanti su scala internazionale.
Nèon e Sabbagh insieme per una produzione dal fortissimo impatto artistico ed emotivo. Neon e Sabbagh insieme per fare della diversità la normalità.
Si chiama INVASIONI lo spettacolo che andrà in scena dal 25 al 27 novembre nel Teatro di Viagrande Studios e al quale partecipa il fotografo italo-palestinese mettendo a disposizione la sua arte.
Il Teatro serve a mostrare ciò che fino a quel momento è invisibile. “L'aratro dei sogni fa solchi profondi”, dice la voce narrante in uno dei passaggi dell'opera. Così Monica Felloni mette in azione una libertà espressiva attoriale che si intreccia come l’ordito di un tappeto prezioso. La regista dipinge con tratto preciso, riduce l’azione scenica fino alla forma perfetta, ispira, incanta, emoziona per comunicare la propria visione della vita che si alimenta e si combina con quella degli interpreti come un unico respiro creativo. Tutto condensato. La quotidianità sintetizzata, quella fatta di stupore, commozione, gioia, riflessione, turbamento, riso, speranza, forza, consapevolezza, semplicità. La semplicità di essere, di esserci, puntando sempre al “miglioramento”, perché “miglioramento è una delle parole della Terra”. Corpi amalgamati, corpi che danzano, corpi che cantano, corpi che recitano, corpi che si muovono. Corpi che invadono lo spazio, che invadono quel che vede l'occhio, quel che vede la mente; corpi che si invadono, che entrano in contatto, che abbracciano, che sono di vita elogio, trionfo. La diversità è un guscio. Guscio estetico, guscio fisico, guscio anagrafico, guscio cromatico. Un guscio da penetrare, da invadere, senza violenza. È dentro il guscio che si dipana l'universo di emozioni, di visioni, di relazioni. Così la carrozzella è un prolungamento, non una barriera; così devi ascoltare la voce di chi non può correre, perché corrono le sue note; così l'umanità si manifesta nell'essenza del suo splendore, mentre le foto di Sabbagh affermano, condividono, denunciano. Il corpo come soggetto di bellezza, nella forma che ha.
“Abbiamo voluto dedicare le visioni di Invasioni – spiega Piero Ristagno, direttore artistico di Nèon – a Sabbagh con il quale ci siamo ritrovati in perfetta sintonia. La nostra invasione è comunicazione; lo spettacolo è strutturato come una composizione letteraria in cinque capitoli. Ogni attore a modo suo esprimerà l'universo che ognuno racchiude, che ognuno di noi racchiude, coinvolgendo anche il pubblico. Nulla sarà distante. Nulla sarà lontano. Invadiamoci. Invadeteci”.
INFO ACQUISTO BIGLIETTI: Prezzo unico: € 15,00 + diritti di prevendita
È possibile acquistare i biglietti online [www.ctbox.it] oppure in tutti punti vendita BoxOffice [tel. +39 095 7225340]
Abbiamo pensato al modo migliore per festeggiare: la nostra prima open call, FUORI SERRANDA.
COSA?
Quando esseri umani e natura si incontrano accadono grandissime cose. Il tema NAURALIA nasce da questa idea con l'intento di trascinare nel nostro tessuto urbano un paesaggio naturale che spezza la routine quotidiana. Una serranda per l'imprevedibile, una serranda per sognare.
DOVE?
A LO.FT, naturalmente. La fotografia che verrà selezionata sarà esposta ben in vista su una delle nostre serrande di Via Simini.
COME?
I partecipanti dovranno inviare un massimo di due fotografie rispettando tre semplici regole:
- formato JPG, 1024px lato lungo. La fotografia selezionata dovrà essere poi inviata in alta risoluzione per la stampa e dovrà rispettare le seguenti caratteristiche: 4800px lato lungo, 300 ppi, spazio colore Adobe RGB.
- una breve biografia (max. 500 caratteri)
- il tutto alla mail:localifotografici@gmail.com con l'oggetto "FUORI SERRANDA"
MA SI PAGA?
La call è totalmente gratuita.
QUANTO TEMPO HO?
La deadline è il 27 novembre fino allo scoccare della mezzanotte.
eng-
WHO?
The 15th of November, 2016 LO:FT will celebrate its first birthday! So, what better way to celebrate than to launch our first open call, FUORI SERRANDA.
WHAT?
When people and nature meet, beautiful things start to happen. The theme NATURALIA comes out of this, the idea of dragging a natural landscape into our urban texture and break our daily routine. A shutter for the unpredictable, a shutter to dream.
WHERE?
At LOFT. The photo which will be selected will be featured/displayed on one of our gallery shutters in Via Simini, Lecce.
HOW?
Participants are invited to submit no more than two photos. They should be sent by email at localifotografici@gmail.com together with a short bio (max. 500 characters) using FUORI SERRANDA as reference.
The photo(s) must be in JPG format, 1024px largest size.
If selected, the photo should be later sent in full high resolution to be printed, and must meet the following specifications: 4800px largest size, 300 ppi, Adobe RGB.
HOW MUCH?
The participation is totally FREE!
WHEN?
The deadline is on the 27th of November, at the stroke of midnight!
liberamente tratto da " Southern Reach Trilogy " di Jeff Vandrmeer
a cura di Anna D’Ambrosio
testo critico di Gabriele Salvaterra
10.11 / 15.12.2016
opening 10 novembre h. 18.30
finissage 15 dicembre h. 17.30
Artisti
Renato Calaj
Clément Briend
Francesco Giusti
Ettore Pinelli
“Non c’era nulla da temere.
Perché temere quello che non puoi evitare? Che non vuoi evitare. [….] Non c’era da dire niente a nessuno. Il mondo andava avanti proprio mentre si sgretolava, cambiava per sempre, diventava una cosa strana e diversa”.
Area X, territorio di confine sede di fenomeni insoliti e inquietanti: sparizioni di massa, riapparizioni, allucinazioni, alterazioni spaziali e temporali, fino al confine invisibile e invalicabile che isola la zona dal mondo esterno.
Gli ambienti di transizione – non luoghi – uniti a perdita di controllo e dell’identità sono i pilastri fondanti del progetto-mostra.
La caratteristica sconvolgente dell’Area X è quella di essere incontaminata, una sorta di habitat primordiale nel quale l’uomo non ha alcun posto, o meglio un habitat dotato di intelligenza, capace di assorbire (inglobare) chiunque lo attraversi, trasformandolo in qualcosa di molto diverso.
L’Area X è per l’uomo quello che l’uomo è per gli altri animali.
Un’entità superiore le cui azioni risultano incomprensibili.
Fotografia, pittura e video installazione danno lo spunto per riflessioni sull’idea di frontiera come scoperta o barriera, sulla ibridazione tra cosmopolitismo e rivendicazione territoriale, sulla figura dell’artista stesso nella sua condizione di viaggiatore, nomade, sperimentatore in bilico tra territori fisici e simbolici.
Flussi migratori e processi economici sempre più globali hanno radicalmente trasformato la percezione del territorio come limite e confine.
Sulla base dell’instabilità di questi concetti fondamentali per la definizione dell’identità, eccovi AREA X, ambiente di transizione, territorio indeterminato, in posizione indefinita; una grande zona grigia tra ciò che è legale e ciò che non lo è, dove i nomadi contemporanei attendono di raggiungere posti altri da abbandonare.
L’AREA X è un’anomalia, un territorio isolato da un confine immateriale in cui “qualcosa” ha aperto almeno un varco. Incombe, affascina, mette in crisi le nostre sicurezze.
Nel mondo reale ci sono molteplici Aree X, anche se non le riconosciamo. Nessuna scienza o fede sono sufficienti a capire. La scienza non è abbastanza. La fede, o qualsiasi credenza, nemmeno.
Sono entrambi metodi di controllo, ma non ne esiste uno effettivamente efficace, perché non c’è possibilità di possedere una conoscenza assoluta del mondo.
Incomunicabilità insuperabile e trasformazione irreversibile, icasticamente rappresentate dalla ripetizione dell’azione, identica nell’esecuzione ma cambiata in modo radicale e incapace di trasmettere informazioni utili, ogni passo all’interno dell’Area X allontana da ciò che è per condurre a qualcosa di diverso; oltre il limite dell’orizzonte non c’è la Natura, tantomeno Dio, quanto piuttosto il Nulla.
Negli occhi della mente rimangono immagini suggestive che sono tutte metafore dell’esistenza umana, disfatta e dilaniata in una ricerca priva di utilità e annichilita innanzi all’ineluttabile e all’incommensurabile. Nessuno ne esce vincente. Eppure, in ultimo, una speranza si apre, inaspettata e, sostanzialmente, incomprensibile. L’Area X infatti è il Mistero, totale e assoluto.
Non dà risposte, non autorizza tesi fondate, non reagisce agli stimoli.
Si racconta la storia di quattro artisti e del loro percorso all’interno del territorio denominato Area X. Il monitoraggio di quest’ultima, gestito da “CONTROLLO”, pone la questione del margine, del limite con l’ossessiva ricerca del senso di questa separazione, del suo valore etico ed epistemologico, del significato della sua posizione. Il confine dell’Area X difatti è ovunque e in nessun posto, è un principio agente, è mobile e potrebbe allargarsi a occupare il mondo intero. Ed ecco Controllo, entrare in un’enorme Sala degli specchi, in cui l’Area X riflette tutte le peggiori paure conficcate per l’eternità nel cuore degli uomini. Sprofondare nello studio di quel territorio da cui pochi fanno ritorno – e quei pochi appaiono gusci svuotati di ogni contenuto – equivale a sprofondare in sé stessi, cosa che potrebbe riservare scoperte terrificanti.
Controllo è il nome che si dà a un drone, un nome che è in sé uno scopo, un obiettivo, una bellissima sublimazione del potere che è tra di noi e della sua insignificanza.
Controllo, nominandosi, cerca il suo senso, ed essendo lui il vertice della scala gerarchica, nella logica antropocentrica che lo pervade, questo senso dovrebbe ricadere a cascata sul mondo intero. Nulla di più falso. Nel tentativo di trovare risposte con le riprese dall’alto sarà trascinato verso il fondo, perché la sua fine era già scritta con la perdita sempre maggiore di senso di realtà.
Sarà sommerso dal vortice di fallimenti, paranoie e sospetti, spinto a radicalizzare la sua direzione risolvendosi direttamente verso il cuore della trasformazione in corso.
Negli occhi della mente rimangono immagini suggestive che sono tutte metafore dell’esistenza umana, disfatta in una ricerca priva di utilità e annichilita innanzi all’ineluttabile e all’incommensurabile senza vincenti.
La struttura della narrazione nel progetto/mostra, vista nell’economia delle opere esposte, rimane un elemento a latere, quasi occasionale. Le infinite domande che prendono corpo nel corso dell’esibizione rimangono senza risposta. La rinuncia provvisoria alla coerenza interna del progetto regala in cambio una partecipazione e un’adesione emotiva senza esitazioni.
Ciclo di incontri e presentazioni di libri con il critico Gaetano Centrone
Bari, novembre 2016
Tre incontri con gli autori, tre presentazioni di libri sull'arte contemporanea, nelle ricerche di tre artisti di differenti generazioni, a loro modo protagonisti di diverse vicende degli ultimi sessant'anni. Filo conduttore la serietà, il rigore e l'internazionalità di tali ricerche. Tutti gli appuntamenti avranno luogo nella Biblioteca Provinciale De Gemmis a Santa Teresa dei Maschi, nel centro storico di Bari. Il ciclo di incontri, curato dal critico d'arte Gaetano Centrone, si avvale della collaborazione dei Presidi del Libro, e del patrocinio della Città Metropolitana di Bari, rappresentata dal Consigliere delegato ai Beni Culturali Francesca Pietroforte e dalla direttrice della Pinacoteca Clara Gelao.
Si comincia giovedì 17 novembre, alle 18.30, con la presentazione del volume Munari politecnico di Marco Sammicheli e Giovanni Rubino, edito da Nomos. Interverranno i due autori, il curatore Centrone, e l'attore e autore di teatro Paolo Comentale, direttore del Granteatrino Casa di Pulcinella. Tra aprile e settembre 2014, nel Museo del Novecento di Milano, si è svolta la mostra Munari politecnico, curata da Marco Sammicheli in collaborazione con Giovanni Rubino. I due curatori hanno poi organizzato, nel giugno dello stesso anno, una giornata di studi che ha coinvolto esperti italiani e stranieri. Le riflessioni e le proposte interpretative storiografiche sull'arte di Munari emerse durante i due eventi sono state raccolte in questo volume.
Il secondo incontro sarà invece giovedì 15 dicembre, alle 18.30, con la presentazione del volume monografico Andrea Bianconi. Performance 2006-2016, edito da Silvana Editoriale. Interverranno l'artista, il curatore Centrone, e l'artista e Presidente della Fondazione Pascali Giuseppe Teofilo. Il libro illustra dieci anni di performance artistiche, nei quali Andrea Bianconi (Vicenza, 1974) impiega il corpo come linguaggio espressivo, come matrice di segno, attraverso il ricorso a uno spettacolo che ha la dimensione del cabaret, della rivista, del teatro di periferia, con gag e ammiccamenti.
Il terzo appuntamento si terrà giovedì 26 gennaio, alle 18.30, con la presentazione del volume Ignazio Gadaleta – Scritti di Enrico Crispolti, curato da Franceca Pola ed edito da Marsilio. Interverranno l'autrice, l'artista di origine pugliese Gadaleta (Molfetta, 1958) e il decano della critica d'arte Crispolti, oltre al curatore Centrone. Ignazio Gadaleta si afferma negli anni ottanta come protagonista della pittura aniconica, mentre nel primo decennio del Duemila si orienta verso la dimensione dell'arte ambientale. Il volume intende ripercorrerne la carriera attraverso due importanti strumenti di indagine: il dialogo e le fonti.
Ingresso libero
Coordinamento: Associazione culturale III Millennio
Per info: cell. 3405190119; gaetanocentrone@gmail.com
h 10.00 – 14.30 Sala Convegni, Visioni e proiezioni a ingresso libero e in loop a cura del BIG! ff
h 15.00 - Saluti del Magnifico Rettore, Antonio Felice Uricchio, della Direttrice del Dipartimento ForPisCom, Rosalinda Cassibba e del direttore del Dipartimento Cultura della Regione Puglia Aldo Patruno
15.30 Rap: Torto Og "Fémmene" (blogger, musicista, BARI JUNGLE BROTHERS)
h 15.35 - Introduzione: Claudia Attimonelli "Rigenerazioni" (FIR Università Aldo Moro di Bari)
h 15.55 - Presentazione: Miki Gorizia "Perfomance e gender sulla scena contemporanea" (BIG), con la partecipazione di
h 16.20 - Conferenza: Philip Joron "L’alterità e l’erotismo" (prorettore Université Paul-Valéry, Montpellier), traduzione in consecutiva a cura di V. V. Susca (Université Paul-Valéry, Montpellier)
Interventi:
h 17.00 - Sonia Lomartire "Nudo maschile: iconografie dal marmo alla pellicola" (laureanda, ForPsiCom)
h 17.10 - Anna Puricella "Dimentica il mio nome" (giornalista, collaboratrice La Repubblica - Bari)
h 17.25 - Vincenzo Valentino Susca "Naturae morte: per un’ecosofia della mutazione" (maitre de Conférence Université Paul-Valéry, Montpellier)
h 17.45 - Proiezione: "La Rabbia in Corpo" (1975), documento audiovisivo inedito e autoprodotto dal collettivo La Comune di Roma, conservato da Silvana Donno (Centro di Documentazione e Cultura delle Donne di Bari), introduce Rossella Traversa (Archivio di Genere)
h 18.30 Discussione e Conclusioni
Programma: 6 dicembre
h 10.00 – 14.30 Sala Convegni, Visioni e proiezioni a ingresso libero e in loop a cura del BIG! ff
h 15.00 - Saluti delle Coordinatrici Vanna Zaccaro (Corso di Scienze della Comunicazione), Ylenia De Luca (Corso di Informazione Editoriale Pubblica e Sociale)
h 15.20 - Aperture: Claudia Attimonelli (Università Aldo Moro di Bari), Miki Gorizia, Tita Tummillo (BIG)
h 15.45 - Rap: Torto Og "Fémmene" (blogger, musicista, Bari Jungle Brothers)
Interventi
h 15.50 - Alberto Fornasari "La cultura delle pari opportunità negli Atenei italiani: buone pratiche e studi di caso" (Università Aldo Moro di Bari)
h 16.40 - Reading: Ilaria Palomba "In te" (scrittrice, video e musiche Dino Lacanfora)
h 16.50 - Grazia Ciani "#genderless: si può (non) etichettare il genere?" (laureanda, ForPsiCom)
h 17.00 - Clizia Augelli "David Bowie, oltre il genere", Fondo MEM (laureanda, ForPsiCom)
h 17.10 - Cosimo Terlizzi "Visioni di genere" (artista visivo)
h 17.30 - Gabriella Falcicchio "Formidabile e sublime. Le metamorfosi femminili nel parto" (Università Aldo Moro di Bari)
h 17.50 - Reading: Ilaria Palomba “TRACCIA 000000000000 ACQUE NERE” (da Homo homini virus)
h 18.00 - Paola Zaccaria Conclusioni e apertura discussione (Università Aldo Moro di Bari)
Comitato Scientifico:
Claudia Attimonelli (FIR, Università Aldo Moro di Bari)
Annarita Taronna (Università Aldo Moro di Bari)
Miki Gorizia, Tita Tummillo (BIG! ff - Bari International Gender film festival)
Elia Agresta (CDCD)
Programma regionale a sostegno della specializzazione intelligente e della sostenibilità sociale ed ambientale - FutureInResearch.
Ai DIALOGHI del pomeriggio del 29 novembre e del 6 dicembre sono attribuiti 0,25 CFU per student* dei corsi di Scienze della Comunicazione e di Informazione Editoriale Pubblica e Sociale